Cannes: G20, Italia osservata speciale
In una Cannes blindata, si è tenuto ieri l’ennesimo incontro tra i leader mondiali impegnati nel difficile tentativo di trovare freno ad una crisi che ormai rischia di trascinare verso il default non solo la Grecia, ma anche l’Italia.
Nel G20 di ieri, il premier italiano, Silvio Berlusconi, ha dovuto illustrare i contenuti del maxiemendamento approvato dal consiglio dei ministri che darà via a quelle riforme richieste dalla Ue, indispensabili per la tenuta dell’intera zona euro.
L’introduzione di un piano di vendite di immobili pubblici dello Stato e degli enti locali; l’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni nel 2026; l’abolizione delle tariffe fisse; la liberalizzazione dei servizi pubblici locali con la possibilità di vendere le municipalizzate; la deregulation per le imprese che realizzano infrastrutture; l’ampio uso del project financing; l’intenzione di avviare una trattativa con i sindacati sul mercato del lavoro, così come l’apertura di un tavolo con Bruxelles per accelerare lo stanziamento dei fondi strutturali, il cosiddetto ‘Eurosud’, sono solo alcuni dei tanti impegni presi dal governo italiano volti al raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2013.
Entro mercoledì prossimo, il maxiemendamento dovrebbe arrivare al senato dove sicuramente verrà posta la fiducia per far sì che, massimo entro 15 giorni, l’Italia inizi a rispettare i tanti impegni presi di fronte alla comunità internazionale.
Il primo ministro francese, Nicolas Sarkozy, ha commentato le parole del premier italiano senza nascondere qualche timore: “Il presidente Silvio Berlusconi ci ha riferito oggi i risultati della riunione del governo italiano. Ne abbiamo preso atto con interesse, ma anche lui sa che la questione non è il contenuto del pacchetto ma se sarà applicato”.
Dopo il fallimento greco, dovuto probabilmente a un tardivo intervento internazionale e ad un piano di risanamento debole, che non tenne conto di un possibile peggioramento della crisi economica, l’Italia è diventata l’osservata speciale dell’euro zona. La capacità delle famiglie italiane di risparmiare, infatti, non potrà a lungo bilanciare una crescita da troppo tempo vicina allo 0, un debito pubblico alto, per di più declassato dalle agenzie di rating internazionali, e un instabilità politica che rende difficile l’attuazione delle riforme indispensabili in un momento come questo.
Nel caso in cui delle riforme efficienti non vengano applicate immediatamente, ci sarebbe il rischio, secondo molti addetti ai lavori, di vedersi arrivare in casa degli ispettori da Washington, che danneggerebbero ulteriormente la poca credibilità che ormai circonda l’attuale governo.
Lo spauracchio di un esecutivo incapace di portare a termine le riforme promesse è sempre in agguato. Dopo le tensioni con il ministro dell’economia Tremonti, i parlamentari passati al gruppo misto e la lettera dei deputati del PDL “indignati” con Silvio Berlusconi, la maggioranza rischia di vacillare proprio in occasione della prossima questione di fiducia, probabilmente la prima indispensabile da inizio legislatura.
di Morris Bisanti
4 Novembre 2011