Colombia-Italia, 160 anni di cooperazione diplomatica
Era il 13 marzo 1864 quando la Colombia e l’allora Regno d’Italia formalizzarono le loro relazioni diplomatiche, dando così avvio a un lungo periodo contraddistinto dall’interesse di entrambi i Paesi a promuovere e rafforzare le loro relazioni politiche, umane, economiche e culturali.
“È nostra intenzione continuare a lavorare con la Repubblica italiana affinché queste relazioni si rafforzino sempre di più e affinché le nostre due nazioni e i nostri cittadini siano sempre più vicini.” ha annunciato l’ambasciata colombiana presso l’Italia. Per sigillare ancora di più questa intesa, lo scorso febbraio, nella Sala Guillet del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione (MAECI), l’Ambasciatrice della Repubblica di Colombia in Italia, Ligia Margarita Quessep Bitar e il Direttore del Protocollo della Farnesina Italiano, il Ministro Plenipotenziario Bruno Pasquino, hanno firmato il “Memorandum d’intesa tra il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Colombia e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana in relazione allo svolgimento delle attività lavorative da parte dei membri delle famiglie che convivono con il personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo”. Tale Protocollo sottoscritto ha avuto lo scopo di agevolare lo svolgimento dell’attività lavorativa da parte dei familiari che convivono con il personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo delle Rappresentanze Diplomatiche e Consolari e delle Rappresentanze Permanenti presso le Organizzazioni Internazionali dello Stato di origine nel territorio di destinazione.
Ma non è stato l’unico evento clou dell’anno. In effetti, il 20 luglio in Colombia sarà festa nazionale: si celebra il giorno dell’Indipendenza, quando nel 1810 fu firmato l’Atto della Rivoluzione a Santafè de Bogotà e la Colombia ottenne ufficialmente l’indipendenza dalla Spagna. La tradizione narra che la mattina del 20 luglio 1810, Antonio Morales Galavís, uno dei protagonisti della rivoluzione, abbia chiesto ad un mercante locale, José González Llorente, un vaso in prestito per l’arrivo in città del Commissario della Reggenza spagnola. Il rifiuto del prestito scatenò delle rivolte che coinvolsero tutti gli abitanti della città di Santafè, fino poi a portare all’indipendenza stessa.
Ancora oggi, nella capitale, Bogotà, i rappresentanti delle istituzioni e degli ordini militari sfilano lungo le strade della città, scuole e uffici sono chiusi e in tutto il paese i festeggiamenti comprendono feste ed eventi, musica popolare, cibo tradizionale, musica e spettacoli pirotecnici. In questo giorno le famiglie si riuniscono per preparare i piatti tipici delle proprie regioni. Il piatto più rappresentativo della Colombia è ritenuto la bandeja paisa: si tratta di un piatto unico con molte varianti, che comprende di solito riso e fagioli, uova e fette di platano, ma anche manzo macinato e frutta come l’avocado. Si mangia tutti insieme da grandi vassoi di legno, mentre gli abitanti delle Ande preparano una zuppa con pollo, mais e patate molto densa che si chiama ajiaco.