Putin è pronto a parlare con Trump dell’Ucraina
Neanche un giorno dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, sono giunte le congratulazioni da parte del presidente russo, Vladimir Putin.
I due non avrebbero ancora avuto uno scambio diretto, che però avverrà quasi sicuramente, stando alle rispettive dichiarazioni.
Putin, Trump e l’Ucraina
Nell’ambito della conferenza annuale del Club di Valdai, Putin ha definito la “promessa” di Trump di poter mettere fine al conflitto in Ucraina in 24 ore un’iniziativa degna di attenzione.
L’idea sarebbe quella di congelare il conflitto, tenendo l’Ucraina fuori dalla NATO, pur mantenendone l’integrità territoriale. Vi sarebbero inoltre regioni autonome su ciascun lato di una zona demilitarizzata. All’Europa spetterebbe invece il compito di attuare l’accordo e reperire i fondi per la ricostruzione del Paese.
In merito alla guerra, il presidente russo ha poi ribadito una serie di aspetti: la colpa della NATO per l’entrata in guerra della Russia; l’ipotesi della nascita di un nuovo ordine mondiale multipolare, in cui la Russia non avrà più un ruolo marginale, imposto dagli Stati Uniti e dai loro “Stati satellite”; il fatto che Mosca sia disposta a negoziare e ad ascoltare “idee sensate”, non più “frasi magiche sull’esclusività della formula Zelensky, che porta a un vicolo cieco”.
Non si escludono imminenti contatti tra Putin e Trump, prima dell’insediamento del tycoon a gennaio. Con quest’ultimo, il presidente russo si è inoltre congratulato per il “coraggio dimostrato dopo l’attentato”. Su alcuni siti sono circolate voci riguardo a un ipotetico messaggio inviato tramite i canali diplomatici, ma ciò non è stato accertato.
Occidente e Oriente: molte ipotesi per il futuro
Nel frattempo, la Russia ha rivendicato la conquista del villaggio di Kreminna Balka, nella parte orientale dell’Ucraina.
Guardando a Occidente, Mosca ha sottolineato le due possibilità: se l’Occidente continua a finanziare il “regime” di Kiev, l’esito sarà la distruzione; se invece riconosce la nuova realtà creata da Mosca, quest’ultima si aprirà ai negoziati. Questo è quanto ha affermato il Segretario del Consiglio di sicurezza nazionale, Sergei Shoigu.
Parallelamente, diverse sono state le reazioni esplose dopo la vittoria di Trump negli Stati Uniti. Gli scenari che si aprono ora sono molteplici, sia sul piano economico-sociale che, appunto, geopolitico. Bisognerà comunque attendere il termine del mandato di Joe Biden per notare eventuali cambiamenti nei vari equilibri.