Aie, prezzo del petrolio in aumento. Usa primo produttore dal 2020
Il prezzo del petrolio è destinato ad aumentare fino alla soglia di 125 dollari al barile da qui al 2035. È l’Aie (Agenzia internazionale dell’energia) a prevederlo, precisando nel suo World energy outlook che, nonostante l’incremento del prezzo dell’oro nero, la domanda mondiale non è destinata a diminuire, anzi, vedrà una notevole crescita, pari al 14%, arrivando a 99,7 milioni di barili al giorno, 700 mila in più di quanto previsto in precedenza.
L’Aie precisa che ”la crescita del consumo di petrolio negli Stati emergenti più che compenserà la riduzione della domanda nell’area Ocse, facendo crescere nettamente l’utilizzo di petrolio. Attualmente più della metà del consumo petrolifero mondiale è legata ai mezzi di trasporto, e tale quota è destinata a subire una netta impennata, considerando che il parco auto raddoppierà a 1,7 miliardi di veicoli e che la domanda connessa al cargo su strada aumenterà rapidamente”.
L’Agenzia internazionale dell’energia sottolinea che il 60% della crescita globale della domanda energetica riguarderà, da qui al 2035, i mezzi di trasporto di Cina, India e Medio Oriente, mentre nell’area Ocse la domanda del petrolio crescerà di una percentuale minima, a vantaggio di quella del gas e delle risorse energetiche rinnovabili.
Dal World energy outlook si evince che la produzione dei paesi non appartenenti all’Opec (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) passerà dai 49 barili al giorno dell’anno scorso ai 53 milioni di barili al giorno dopo il 2015, grazie allo sviluppo della produzione di petrolio non convenzionale in Nordamerica e all’aumento della produzione al largo del Brasile. Questa fase di crescita della produzione si spingerà fino al 2025, per poi scendere a 50 barili dopo tale data.
L’Aie, inoltre, stima che ”la straordinaria crescita nella produzione di petrolio e gas naturale negli Usa significherà un grande cambiamento nel flussi energetici globali, considerando il fatto che gli Stati Uniti diventeranno un esportatore netto di gas naturale nel 2020 e arriveranno alla quasi-autosufficienza energetica, in termini netti, nel 2035”.
Secondo l’Aie, intorno al 2030 il Nordamerica emergerà come un esportatore netto di petrolio grazie al boom degli Stati Uniti che, a partire dal 2020 e per tutto il successivo decennio, saranno il primo produttore al mondo. Allo stesso tempo, ”il 90% circa del petrolio estratto in Medio Oriente sarà esportato nei paesi asiatici”. Tale aumento della produzione petrolifera statunitense sarà resa possibile dall’utilizzo di tecnologie come la fratturazione idraulica, divenuta molto redditizia con il forte aumento dei prezzi energetici, ma il cui utilizzo è ancora avvolto da nubi e perplessità a causa del suo elevato e controverso impatto ambientale.
Giuseppe Ferrara
13 novembre 2012