Le Borse europee attendono il vertice Ue. Spread stabile, Pil cinese +7,4%
Mattinata attendista per i mercati azionari. I listini europei aspettano l’esito del vertice Ue dal quale potrebbe arrivare la richiesta ufficiale di aiuti da parte della Spagna (si parla di un piano della Bce per l’acquisto sul mercato secondario di titoli di Stato a breve termine): Milano cede lo 0,5%, influenzata negativamente dalle perdite di oltre il 5% fatte registrare da Ferragamo e Banca Monte dei Paschi di Siena. Elevata comunque la mole di scambi realizzati, con 130 milioni di azioni cedute, che rappresentano oltre l’1% del capitale e la metà della media dell’ultimo mese.
Con riferimento alle altre Borse europee, si mantengono piatte Londra e Parigi, che perdono lo 0,1%, mentre Francoforte cede lo 0,4%.
Stabile lo spread, che resta praticamente fisso a quota 316 punti base. Il livello su cui si attesta il differenziale di rendimento tra titoli di Stato decennali italiani e tedeschi è il più basso da marzo.
L’euro, intanto, è sceso sotto quota 1,31 dollari, dopo aver toccato nella giornata di ieri il nuovo massimo da un mese (1,3140). Più precisamente, la valuta europea è attualmente scambiata a 1,3094 dollari.
Sul fronte spagnolo, Madrid ha collocato 4,61 miliardi di titoli di Stato con scadenza 2015, 2016 e 2022 contro un target di 4,5 miliardi. Gli effetti dell’asta si sono subito riflessi sullo spread bonos/bund, in calo a 375 punti base.
Nel frattempo, la Banca centrale spagnola ha precisato che i crediti dubbi delle banche, imputati nella maggior parte dei casi al settore immobiliare, sono pari a 178,58 miliardi, cifra che corrisponde al 10,51% dell’ammontare complessivo dei crediti e rappresenta il picco storico.
Per quanto concerne l’Asia, l’economia di Pechino rallenta la sua marcia, in linea con le previsioni degli economisti, ma accelera in termini congiunturali. Il Pil cinese è cresciuto nel terzo trimestre dell’anno in misura parti al 7,4% rispetto alla stessa frazione di tempo del 2011, facendo registrare il dato più basso dal primo trimestre 2009.
In Giappone, la Borsa di Tokyo chiude questa mattina in forte rialzo (+2%), trainata dal calo dello yen, dai dati riguardanti il Pil cinese del terzo trimestre e dalla fiducia nella produzione industriale di Pechino, rinnovata dai confortevoli dati di settembre, che la indicano in netta salita.
In America, infine, il Dow Jones e il Nasdaq hanno chiuso praticamente piatti la sessione di ieri, aumentando rispettivamente dello 0,04% e dello 0,1%. Meglio lo S&P 500, cresciuto dello 0,41%.
Giuseppe Ferrara
18 ottobre 2012