Monti a Bari: rigore parso eccessivo ma necessario
Nuova iniezione di fiducia da parte del premier Mario Monti, che, dopo le ottimistiche parole spese nei giorni scorsi a favore della ripresa economica italiana, è tornato a sottolineare i passi in avanti compiuti dal nostro Paese sulla strada della crescita: “Abbiamo evitato di cadere nel precipizio, nonostante fosse molto vicino. Ci sono voluti grandi sacrifici per schivare il tracollo dell’Italia e dell’Europa. Il rigore, parso eccessivo, era necessario”.
Il Presidente del Consiglio, intervenuto all’inaugurazione della Fiera del Levante al teatro Petruzzelli di Bari, ha poi espresso la sua opinione sull’evasione fiscale e sulla corruzione, grandi piaghe che affliggono il nostro Paese: “Abbiamo intrapreso una guerra di civiltà contro l’evasione fiscale che mina la fiducia verso il vicino, verso il lontano e verso lo Stato. Quanto alla corruzione, alcuni interventi sono necessari ed andranno sicuramente in porto”.
Monti ha poi lanciato dei messaggi di fiducia e speranza, intravedendo una prospettiva di crescita e ripresa economica, obiettivi considerati centrali dall’esecutivo ma il cui raggiungimento necessita di interventi radicali sulle infrastrutture. “La ripresa non la si vede con i numeri ma è dentro di noi – ha affermato – è alla portata del nostro Paese. L’Italia è già ripartita e la rinascita può dirsi cominciata se tutti, comprese le parti sociali, sapranno ispirarsi ai principi pragmatici di partenariato dell’Unione europea”.
Secondo il Presidente del Consiglio, la prima attuale necessità, per uscire definitivamente dalla crisi, è quella di assicurare che governo, imprese e parti sociali creino le condizioni adatte per favorire un nuovo sviluppo economico, che necessita di basi solide e di un’uscita da quella gabbia di austerità che ha avvolto l’economia italiana.
Inoltre, Monti ha voluto precisare che la crescita non nasce dai soldi pubblici, ma è il risultato di un’economia e di una società che funzionano. Essa non è il frutto di interventi pubblici, di cui comunque può giovarsi, ma della competitività. Con riferimento alle critiche rivolte da più parti all’azione del governo, il Premier ha precisato che una loro condivisione sarebbe miope nei confronti delle difficoltà della sfida accettata dal governo, andando ad ignorare la situazione di drammaticità che l’esecutivo aveva da affrontare.
Infine, il Professore ha speso alcune parole sulla situazione del Mezzogiorno, considerato dallo stesso Monti “terreno primario per la politica economica di lungo respiro e parte determinante della strategia di crescita ed equità”: “Purtroppo il Sud nell’insieme non offre ai suoi cittadini ed alle sue imprese, rispetto ad altre aree del Paese quei servizi necessari, dalla sanità ai trasporti, tanto da creare una lesione del contratto sociale. Un rilancio rapido nel quadro di una strategia di collegamento con l’Europa è dunque necessario”.
Giuseppe Ferrara
8 settembre 2012