Juncker: “Mercati ingiusti”. Schaeuble: “Necessario piano d’emergenza”
I mercati non prendono in considerazione i seri sforzi di risanamento che Italia e Spagna stanno affrontando. È questa la convinzione di Jean-Claude Juncker, primo ministro lussemburghese e presidente dell’Eurogruppo.
“I mercati sono ingiusti con l’Italia e la Spagna. Non c’è nessuna ragione di dubitare della volontà di consolidamento dei due Paesi. Entrambi hanno avviato misure significative di consolidamento, ma vengono trattati dai mercati come se non lo avessero fatto”, ha affermato, precisando che, ad ogni modo, “i tassi di interesse al di sopra del 7% sono molto elevati e nella situazione attuale non sono giusti. Il consolidamento richiede riforme strutturali orientate verso la crescita”.
Juncker, inoltre, con riferimento alla questione Grecia, ha sottolineato come l’uscita dall’euro sia “tecnicamente possibile, ma i rischi politici sono imprevedibili”. Il Presidente dell’Eurogruppo, comunque, non ha dubbi sul fatto che Atene possa intensificare gli sforzi per adempiere i suoi obblighi, rendendo dunque improbabile e irrazionale lo scenario di una sua uscita dalla moneta unica.
Intanto, mercoledì Juncker incontrerà ad Atene il premier greco Antonis Samaras.
Sulla questione riguardante eventuali nuovi aiuti alla Grecia è intervenuto Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco, che ha posto l’accento sul fatto che tale ipotesi non è assolutamente realizzabile: “Ci sono dei limiti agli aiuti”, ha sottolineato.
Invece, per quanto riguarda la zona euro, ha affermato che i governi “sarebbero stupidi” se non pensassero ad un piano d’emergenza nell’eventualità di un fallimento delle misure anticrisi messe in atto.
Infine, Schaeuble ha aggiunto che la prospettiva di uno smantellamento dell’euro non è altro che “una speculazione senza senso, sebbene ci vorrà tempo prima che ritorni la fiducia dei mercati europei, che stanno avendo una reazione ingiustificata da dati oggettivi alla crisi dei debiti sovrani nell’Eurozona”.
“L’euro è comunque una moneta stabile e non c’è segnale che faccia pensare all’inflazione”, ha concluso il Ministro tedesco.
Giuseppe Ferrara
19 luglio 2012