I dati Istat confermano che l’Italia è in recessione, ma i mercati resistono
Secondo i dati forniti dall’Istat, l’Italia è ancora in recessione, in quanto ha un Pil che nel secondo trimestre è sceso dello 0,7%, rispetto quello precedente, registrando una variazione congiunturale negativa per il quarto trimestre consecutivo, che in altri termini è la sintesi della diminuzione del valore aggiunto in tutti i grandi comparti ecomomici del paese e cioè agricoltura, industria e servizi. In definitiva la variazione del Pil per il 2012 è pari a -1,9%.
Ma non finisce qua, perchè le brutte notizie arrivano anche sul fronte della produzione industriale, che nel solo mese di giugno ha segnato -1,4%, mentre su base annua è stato addirittura di -8,2%. e si stima che la produzione di autoveicoli, nei prossimi mesi avrà una flessione del 22,5%, avendo avuto un calo del 20% nei primi sei mesi.
Nel periodo preso in esame il Pil degli Stati Uniti, termini congiunturali, è aumentato dello 0,4%, mentre nel Regno Unito è diminuito dello 0,7%. Questo vuol dire che in termini tendenziali il Pil negli Stati Uniti è aumentato del 2,2% ed è diminuito dello 0,8% nel Regno Unito.
Una buona notizia invece arriva dai mercati europei, che oggi hanno reagito positivamente e, dopo aver perso i guadagni accumulati nelle prime ore della mattinata, i titoli sono andati via via tutti in rialzo. Così si è vista l’Ibex di Madrid avanzare dell’1,38% a 7.150 punti, L’Ftse Mib di Piazza Affari è salita dell’1,3% a 14.529 punti, il Dax di Francoforte è salito dello 0,5% a 6.952 punti e il Cac di Parigi dello 0,76% a 3.427 punti. In negativo solo l’Ftse 100 di Londra con -0,05.
E’ sceso pure il valore dello spread tra Btp e Bund tedeschi e il differenziale tra titoli di stato decennali dei due paesi alle 14 segnava 443 punti base, con un rendimento salito al 5,89%. In calo anche il differenziale sui Bonos spagnoli, con il tasso al 6,75%, calcolato a 531 punti.
Sebastiano Di Mauro
7 agosto 2012