Draghi: “Ripresa debole. Necessarie riforme strutturali”
“La ripresa globale si è rivelata più debole delle attese. La politica monetaria dovrebbe continuare a sostenere la ripresa e nei prossimi mesi il freno alla crescita derivante dalle politiche di consolidamento fiscale dovrebbe allentarsi”. Ad affermarlo è il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, a margine dei lavori del Fondo monetario internazionale riunito in questi giorni a Washington.
Il banchiere centrale europeo ha aggiunto che “si rendono necessarie riforme strutturali per rendere meno forte l’impatto di eventuali rischi finanziari e geopolitici. Ci attendiamo che i venti contrari diventino molto più tenui in futuro”.
“Se dovesse essere necessario contrastare ulteriormente i rischi di un periodo troppo prolungato di bassa inflazione, il consiglio direttivo della Bce è d’accordo nel suo impegno a utilizzare strumenti non convenzionali addizionali nell’ambito del suo mandato”, ha sostenuto l’ex numero uno di Bankitalia, che si aspetta un’inflazione ancora bassa nei prossimi mesi e in progressiva crescita nel corso del 2015 e del 2016.
Ad ogni modo, i rischi connessi alle prospettive di inflazione necessitano di un accurato monitoraggio. Per tale motivo, i Paesi della zona euro dovrebbero adoperarsi per far sì che i progressi raggiunti con il consolidamento fiscale non si disperdano e per procedere in linea con il patto di stabilità e crescita. “I politici dovranno fare la loro parte per creare un ambiente che contribuisca a una crescita sostenibile”, ha concluso.
Con riferimento alla politica monetaria a sostegno della ripresa, poi, Draghi ha precisato che “c’è accordo sul fatto che la politica monetaria debba continuare a sostenere la ripresa in corso”.
“In ogni caso – ha ribadito – la Bce è pronta a ulteriori azioni se necessario, agendo nell’ambito del suo mandato”.
È ancora presto, però, per effettuare una valutazione delle leggi di bilancio: “Dare un giudizio ora sulle leggi di bilancio di Francia o di altri Paesi sarebbe prematuro, dal momento che le manovre che i vari Paesi europei devono presentare a Bruxelles sono ancora allo stadio di bozze”. Bisognerà dunque aspettare l’Eurogruppo di novembre.
Giuseppe Ferrara
11 ottobre 2014