La BCE potrebbe tagliare i tassi: parola di Lagarde e De Guindos
In occasione degli Spring Meetings del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, avevano destato segnali positivi le parole di Christine Lagarde, presidente della BCE. L’obiettivo finale e tanto atteso è il taglio ai tassi di interesse da parte della BCE. Il prezzo del denaro è fermo al livello più alto mai registrato dal 2001, ovvero al 4,5% da settembre dello scorso anno.
“Ci stiamo dirigendo verso un momento in cui dovremo moderare la politica monetaria restrittiva (…) in un periodo di tempo ragionevolmente breve”, aveva dichiarato Lagarde. La presidente della BCE ha ribadito di avere fiducia nel processo disinflazionistico, preannunciato da Lagarde stessa nel suo discorso alla commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento europeo, a febbraio 2024.
Sulla stessa lunghezza d’onda è stata poi la più recente intervista del 23 aprile del 2024 di Luis de Guindos, vicepresidente della Banca Centrale Europea al periodico Le Monde. Con riferimento ai deficit di Italia e Francia, ben superiori rispetto alle stime del 2023, il vicepresidente si è mostrato ottimista, dichiarando che si tratta di una “minaccia legata alla posizione di bilancio”.
“Se le cose vanno nella stessa direzione delle ultime settimane, allenteremo la nostra posizione restrittiva a giugno. In assenza di sorprese è un fatto acquisito”, queste le parole di de Guindos. La dichiarazione di Luis de Guindos rappresentano un segnale di ripresa concreta, fortemente attesa dal mercato, e una presa di posizione ben più diretta rispetto ai recenti interventi di Lagarde: è la prima volta che un membro del consiglio dell’Eurotower si impegna verbalmente al taglio dei tassi.
È chiaro che bisogna tenere d’occhio i rischi legati al clima di forte instabilità politica del Medio Oriente e ciò che ne consegue per il settore energetico e quello alimentare. Degna di considerazione anche l’inflazione ferma negli Stati Uniti e l’impossibilità della FED di muoversi repentinamente verso un taglio ai tassi. Inoltre, la BCE è comunque ferma rispetto all’obiettivo di riportare l’inflazione intorno al 2%. Le varie banche centrali stanno commentando la decisione del taglio dei tassi previsto per giugno.
A tal riguardo, Joachim Nagel, il presidente della Bundesbank, Banca centrale tedesca, ha ribadito che la BCE dovrebbe essere certa del ritorno dell’inflazione al 2%. “Prima di tagliare i tassi di interesse, dobbiamo essere convinti, sulla base dei dati, che l’inflazione raggiungerà effettivamente il nostro obiettivo in modo tempestivo e sostenuto”, ha detto Nagel. Il tanto atteso taglio ai tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea rappresenterebbe un passo significativo verso la mitigazione della politica restrittiva adoperata per contrastare l’inflazione: ciò segnalerebbe una prospettiva di ripresa economica.
Tuttavia, è imprescindibile il monitoraggio attivo dei dati relativi ai rischi derivanti dall’instabile scenario geopolitico. Sebben mantenendo fermo l’obiettivo di ristabilire l’inflazione intorno al 2%, è chiaro che la Banca Centrale Europea sembra orientata a intervenire in modo più incisivo per sostenere l’economia europea di fronte alle sfide attuali. I prossimi mesi saranno decisivi.