Tasse e crisi: italiani fra i più tassati d’Europa
Ridurre il carico fiscale sulle famiglie e sulle imprese. Questo è uno dei punti fondamentali del nuovo governo Letta. Non a caso verrebbe da dire visto che la Cgia di Mestre, elaborando i dati Eurostat, ha constatato che in Italia la pressione tributaria è pari al 30,2%, e che rispetto al 2011 c’è stato un aumento del 1,3%. Dati che proiettano il nostro Paese al primo posto in Europa per carico fiscale, la media dell’Unione europea è del 26,5%, eccezion fatta per i paesi scandinavi.
Difatti la Danimarca, la Svezia e la Finlandia hanno un carico fiscale più elevato del nostro (rispettivamente 47,7% 36,8% e 30,5%) ma è pur vero che in questi paesi il sistema sanitario, il welfare state (stato del benessere) ed i servizi pubblici sono di gran lunga più efficienti rispetto a quelli italiani.
Diminuire la pressione fiscale, o migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini, questa sembra essere la direzione da prendere. Di questo parere il segretario della Cgia di Mestre che ha dichiarato: «tolta qualche punta di eccellenza che registriamo in tutti i settori, la giustizia civile funziona poco e male, il deficit delle nostre infrastrutture materiali ed immateriali è spaventoso, in molte regioni del Sud la sanità è al collasso, senza contare che la nostra Pubblica amministrazione presenta ancora livelli di inefficienza non giustificabili».
Bisogna poi considerare che negli ultimi anni, nel nostro Paese, i disoccupati sono aumentati di circa un milione e mezzo, il debito pubblico sul Pil è passato dal 120 al 130%, e che la Commissione europea ha fatto notare come nel 2013 la nostra economia subirà un’ulteriore contrazione del 1,3%, per riprendersi solo a partire dal 2014. E’ chiaro quindi quanto sia fondamentale che i punti su cui il nuovo governo ha detto di voler porre maggiori attenzioni (lavoro, diminuzione del cuneo fiscale, favorire le imprese diminuendo i costi energetici e promovendo l’innovazione, meno vincoli sui contratti di lavoro, migliori servizi per i cittadini) siano fondamentali da portare avanti e rendere effettivi.
Enrico Ferdinandi
(Twitter @FerdinandiE)
5 maggio 2013