L’unione tra la danza e la musica, in un sol corpo.
La parola unione ha una sua origine tutta particolare: se la si cerca sul dizionario, il significato è limpido e semplice. Però ci sono delle volte che questo stesso termine, se usato in determinati contesti e circostanze, sembra spaventare o suonare sbagliato o inopportuno oppure ancora, ridicolo.
La faccenda risulta quasi assurda: come si può non vedere la bellezza di un’unione tra due persone, tra due enti, tra due oggetti, tra due entità anche non ben definite? Certamente, alcune di queste fusioni spesso non funzionano, spesso se la stessa coinvolge più soggetti può rischiare di far venire fuori una confusione più unica che rara.
Per fortuna questo capita pochissime volte: al contrario, sempre più spesso si cerca di affiancare due elementi che anche solo per un piccolo dettaglio in comune, si possono unire alla perfezione. Questo è il caso della musica e della danza, in modo particolare quando queste si riuniscono e girano intorno ad un solo corpo, ovvero il corpo di Roberto Bolle. Il ballerino Torinese infatti è da molti anni rappresentate della danza classica nelle sue forme più alte: infatti è ad oggi il primo al mondo ad essere contemporaneamente ètoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di New York.
Titoli a parte, Roberto rappresenta uno dei principali orgogli italiani e soprattutto Piemontesi: non solo per gli ottimi risultati e successi che ha raggiunto grazie alla sua dedizione e passione e una mole di sacrifici, ma soprattutto perché a sentirlo parlare si percepisce quanta cultura sia parte del suo bagaglio vitale, quanta intelligenza, quanta delicatezza nell’affrontare alcune tematiche, quanta simpatia spontanea (mai, mai che neghi un sorriso a qualcuno), quanta elasticità mentale lo caratterizzino.
Tutte queste sue doti vengono fuori e risaltano al meglio quando lui si muove sul palcoscenico, quando si mette a ballare, quando trasfigura se stesso tramite l’arte della danza: giovedì 8 febbraio alle ore 20:30, presso l’Auditorium Rai (in Via Rossini 15, Torino), per gli amanti del genere e non sarà possibile assistere ad una rappresentazione abbastanza unica, in cui vedrà la luce l’unione tra la danza classica di Roberto Bolle, la musica classica eseguita dall’Orchestra Sinfonica della Rai, guidata dal direttore John Axelrod e la collaborazione del Teatro della Scala di Milano.
Due ore di qualità, di eleganza, di estasi per le orecchie e per la vista: Orfeo e Euridice, con la danza delle furie e la danza degli spiriti beati, ma anche Igor Stravinskij con Le Baiser de la fèe e il balletto diviso in due scene “Apollon Musagète”… e molto altro ancora. Poter vedere dal vivo un talento che espone la sua arte, la sua fisicità e la sua forza davanti ai nostri occhi è sicuramente un’occasione più unica che rara, dalla quale si esce più ricchi dentro e fuori.
A conti fatti, se ad unirsi sono la potenza di un’orchestra sinfonica che esegue alcuni brani di musica classica e la determinazione (oltre alla bravura e all’eleganza già citata) di un ragazzo come Roberto Bolle, che è arrivato dove voleva grazie alle sue qualità e ai numerosi sacrifici che ha compiuto durante la sua vita, allora si può tranquillamente affermare come certe unioni siano davvero perfette a 360°.
Rebecca Cauda