Alla scoperta dei fumetti agée
Chissà per quale buffo motivo, quando ognuno di noi era in quella fascia di età compresa tra i 6 e i 10 anni, sia i nostri genitori, ma principalmente le maestre a scuola ci facevano credere o comunque hanno sempre cercato di convincerci che i nostri nonni abbiamo sempre lavorato prima di noi, riducendo i loro momenti di svago e di gioco ad una manciata di minuti per ogni giorno. Questo probabilmente per suscitare dentro ogni bambino/a un senso di dovere e di responsabilità anche solo per emulazione, che diversamente forse non sarebbe maturato. Ciò che però noi piccoli marmocchi non sapevamo è che anche i nostri nonni si divertivamo, eccome se lo facevamo: magari con giocattoli costruiti a mano e indubbiamente ne avevano in quantità inferiori rispetto a noi e quindi anche le loro pretese (vuoi per possibilità, vuoi per una diversa educazione) erano decisamente diverse. E come riscoprire questi piccoli oggetti dal grande contenuto, ad oggi che tutto quello che passa nelle mani dei bambini è quasi del tutto digitale e tecnologico?
Ci ha pensato inizialmente la piccola cittadina di Ciriè, la quale ha organizzato tramite la collaborazione di alcune famiglie più abbienti che hanno messo a disposizione le loro collezioni, una piccola mostra di giocattoli, libri e fumetti risalenti ai primi anni del ‘900. La medesima si sposta da venerdì 21 aprile fino al 12 maggio 2017 da Palazzo Doria a Palazzo Cisterna di Torino (in Via Maria Vittoria 12), sempre sotto la direzione e la cura di un gruppo di donne ciriacesi coordinate da Vanna Gorghi e Maria Melis, che per due anni si sono impegnate in questo progetto, andando a catalogare libri e riviste, riuscendo a raccogliere più di 1600 pezzi che raccontano quasi un secolo di storia della letteratura e dello svago per ragazzi.
Ad ingresso completamente gratuito per chiunque, i grandi e i piccini potranno curiosare tra pezzi rari e molte particolarità: per esempio, sono state esposte alcune edizioni degli anni ’30 del “Corriere dei piccoli” e anche del “Giornale dei piccoli” (il cambio del nome, benché la rivista rimase sempre la medesima, fu dovuto all’avvento del fascismo in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale). Si possono trovare anche tutti i capisaldi della Disney: alcuni fumetti di “Topolino” degli anni ’40, con delle grafiche decisamente differenti rispetto a quelle a cui siamo abituati noi; alcuni numeri di “Paperino” sempre degli anni ’40, quando finalmente anche il papero più sfortunato del mondo riuscì ad ottenere una rivista tutta per sé. Infine, si possono anche vedere alcuni volumi dedicati alla letteratura che ha fatto sognare tantissimi ragazzini, come “I viaggi di Gulliver”, i libri di Jules Verne in edizioni francesi molto prestigiose, arrivando fino ad una sezione dedicata al “Pinocchio” di Carlo Collodi.
Una piccola parentesi in uno dei palazzi più caratteristici di Torino, da non farsi scappare in questo week end di ponte e di relax.
Rebecca Cauda