Magna Etruria, fra storia e cucina
Fra giugno e agosto, la cittadina di Fiesole sarà al centro di un programma culturale alla scoperta della civiltà etrusca, fra arte e gastronomia.
Civiltà gaudente, quella etrusca, che a una certa severità morale sapeva però affiancare il buon gusto per l’arte e la cultura, in cui rientra anche una certa filosofia di vita improntata al bello e al piacevole, consapevoli sì che l’esistenza sia transitoria, ma non per questo necessariamente angosciosa. All’interno di questa visione, il piacere della buona tavola ricopre una posizione importante, a dimostrazione di come il cibo, e la sua condivisione, abbiano una funzione socio-culturale non trascurabile. Nello specifico, al pari dei Greci, gli Etruschi apprezzavano i banchetti, con il loro clima conviviale, e li trasmetteranno persino ai Romani, dei quali ingentiliranno non poco le rozze abitudini. Esperti pastori, che utilizzavano gli ubertosi pascoli dell’Appennino e della Campania Felix, allevavano anche i suini, ed è quasi certo siano stati gl’inventori del prosciutto, come testimoniano recenti scavi nel mantovano. Erano inoltre cacciatori e pescatori, nonché agricoltori, la qual cosa fa presumere la disponibilità di un’ampia varietà di cibi, circa le preparazioni dei quali, sappiamo qualcosa grazie agli autori della classicità latina, quali Plinio e Apicio, e possiamo inoltre capire come si svolgessero tali banchetti, grazie ai numerosi affreschi tombali che ci sono pervenuti. Un dettaglio, questo, che ci fornisce la misura della solarità di questo popolo, che sin nella tomba si circondava di immagini piacevoli.
Grandi consumatori di frutti quali fichi, mele, pere, albicocche, melagrane, che coltivavano o raccoglievano allo stato selvatico, gli Etruschi non conoscevano il grano, ma utilizzavano comunque una varietà di cereali, come il miglio, l’orzo, e soprattutto il farro, che costituiva la base della loro alimentazione. A questi, si affiancavano carni di vari tipi, quali cacciagione, suini e cinghiali; meno diffuso, ma non assente, il pesce.
Riscoprire questa antichissima gastronomia, è un modo piacevole per capire meglio le nostre stesse radici. Con questo fine, il Comune di Fiesole, in collaborazione con Vetrina Toscana, ha organizzata la seconda edizione della rassegna Magna Etruria, articolata in cinque serate nel corso delle quali sarà possibile degustare un intero menu realizzato con piatti della cucina etrusca, realizzati dallo chef Luca Bertini, che le ha ricostruite studiando le fonti classiche, e nel corso delle serate, racconterà ai commensali la loro origine. Le date delle serate sono le seguenti: sulla Terrazza del Teatro Romano il 20 giugno, il 20 luglio ed il 3 agosto e due al ristorante dell’Hotel Aurora il 13 e il 27 luglio. Alle date fiesolane se ne aggiungeranno quest’anno altre quattro presso la Limonaia di Villa Strozzi per l’Estate Fiorentina il 22 giugno, il 6 e il 12 luglio ed il 2 agosto. La prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata direttamente sul sito www.magnaetruria.it o telefonando all’Ufficio Informazioni ed Accoglienza Turistica del Comune di Fiesole allo 055 5961293.
Per articolare la rassegna, e intercettare anche i flussi turistici, è stato pensato un partenariato con i ristoranti locali e il Museo Archeologico: per tutta la durata della rassegna, i ristoranti fiesolani che aderiscono a Vetrina Toscana (Vinandro, Ristorante hotel Aurora, Bistrot Caffè al N.5, Ristorante pensione Bencistà, Ristorante Cavemare, Linea 7, Trattoria Cave di Maiano) proporranno all’interno dei loro menu un piatto della tradizione etrusca, e nel confronto con quelli contemporanei, si noterà che i parchi sapori della cucina tradizionale toscana, sono i diretti discendenti dell’arte culinaria etrusca. I ristoratori aderenti all’iniziativa offriranno ai propri clienti anche dei buoni sconto, offerti dal Comune di Fiesole, per la visita del Museo e, per contro, ai visitatori del Museo saranno offerti buoni sconto per assaggiare i piatti “etruschi” che lo chef avrà inserito in carta.
Fiesole, dicevamo, è sito etrusco di straordinaria importanza, il cui Museo Archeologico conserva reperti provenienti dal territorio oltre ad altri provenienti da donazioni private, tra le quali la Collezione Costantini di ceramiche greche, magnogreche ed etrusche e la Collezione Albites, che annovera anche pregevoli sculture romane. Alla valorizzazione e alla diffusione della conoscenza di questo straordinario patrimonio, si unisce la conoscenza di prodotti gastronomici locali, fine che rientra nella missione del progetto Vetrina Toscana, cui aderiscono ristoratori che hanno fatto propria la logica della genuinità dei prodotti a chilometro zero, o comunque dei marchi di tutela DOP, IGP, IGT, eccetera, che sono garanzia di qualità per il consumatore. Nello specifico, il farro utilizzato per la preparazione della zuppa “etrusca”, per tutto il periodo della rassegna sarà fornito da aziende della Garfagnana, mentre il vino sarà rigorosamente di provenienza locale.
Infine, Magna Etruria sarà impreziosita da un appuntamento particolare: il 20 luglio, nell’ambito delle Notti dell’Archeologia in Toscana, il sassofonista jazz Stefano Cantini terrà una conferenza-spettacolo esibendosi con gli aulos, antichi strumenti etruschi, ricostruiti sulla base del materiale rinvenuto nel corso delle campagne di scavi archeologici. Una serata suggestiva, che ricostruisce quella che poteva essere l’atmosfera di un autentico banchetto etrusco.