ACCADEMIA D’EGITTO: gioiello della cultura straniera nella Capitale
Via Omero significa a Roma la strada della cultura internazionale, in quel polo artistico della Valle Giulia che vede le Accademie straniere snodarsi attorno all’ottocentesca Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Di fronte a questa, al Viale delle Belle Arti, la via Omero è una stradetta che s’inerpica in salita nascosta dal fogliame, a corona dell’ampia scalinata che sale a Villa Borghese. Poi… si apre un mondo sconosciuto alla maggior parte dei romani: una teoria di Accademie straniere, l’una dopo l’altra, venute a casa nostra per regalarci la cultura dei loro Paesi.
Prima a dare il benvenuto è l’Accademia d’Egitto, che ha riaperto i battenti nel 2010 dopo un periodo di necessaria ristrutturazione. Nata nel lontano 1929, offre ora un nuovo volto che si pone al livello di un sito artistico d’avanguardia nel contesto culturale europeo. La Direttrice dell’Accademia, Prof.ssa Gihane Zaki, tiene a sottolineare come le loro iniziative culturali siano finalizzate a rappresentare il nuovo Egitto, nel costruttivo dialogo interculturale col nostro Paese: da un lato l’Egitto che trae forza dalla sua antica e splendida storia, dall’altro l’Italia, terra ricca di cultura e arte, in un legame secolare che fa di questi Paesi importanti centri culturali del Mediterraneo.
Fiore all’occhiello dell’Accademia è il Museo, che custodisce un prezioso patrimonio archeologico contenente 200 pezzi originali per la maggior parte provenienti dal Museo del Cairo e da altri importanti musei egiziani. Nel cuore capitolino, è davvero un viaggio a sorpresa tra le vestigia della millenaria storia egiziana. Tra i principali acquisti del Museo, vale la pena citarne solo alcuni: la piccola bara di Tutankhamon del 1336 a.C. con pietre d’oro incise e pasta di vetro colorato, venuta alla luce nel 1922 nell’ambito dei famosi scavi della Tomba del giovane faraone nella Valle dei Re ad opera dell’inglese Howard Carter; la statua del Re Chefren del 2.520 a.C.; il papiro del Libro dei Morti del 1.290 a.C., conosciuto come il papiro dell’Ultimo Giudizio, ove il defunto è raffigurato davanti al Dio Osiride; la testa del Re Akhenaten, 2.350 a.C.; la testa in marmo di Alessandro Magno , 332 a. C. …. Gli “eccetera” sono tutti da scoprire con una visita al Museo per appuntamento.
La Biblioteca riserva un ricco materiale di studio e consultazione a tutti gli studiosi e ricercatori italiani . E’ in corso un programma per realizzare una Biblioteca on-line con l’ausilio di enti ed organizzazioni culturali egiziane, nonché il progetto di promuovere gruppi di studio per gli alunni delle scuole e studenti universitari con la discussione sui più importanti e rari testi presenti in biblioteca.
La Galleria dell’Accademia, nel nitore degli interni e nella logica articolazione degli spazi, resta sempre il fulcro dell’ interesse degli ospiti che accorrono numerosi in occasione degli eventi artistici. Alle pregevoli opere di artisti egiziani già affermati a livello internazionale, si alterna come palestra delle nuove promesse delle arti visive egiziana ed anche italiana, nello spirito della cooperazione artistica tra i due Paesi. L’ampio giardino che si apre accanto alla galleria rappresenta un ulteriore spazio per la ricettività non solo degli ospiti, specie nelle calde giornate estive, ma una meravigliosa alternativa per l’esposizione di particolari installazioni artistiche.
Ultima, ma non ultima, la Sala Conferenze, Cinema e Teatro, ambiente multifunzionale provvisto delle più recenti tecnologie. Nel corso della sua lunga vita, l’Accademia egiziana si è sempre distinta per la singolarità dei suoi ospiti, privilegiando in conferenze e dibattiti la presenza di importanti figure del mondo accademico egiziano ed italiano al fine di porre “solide basi per un dialogo illuminato tra i vari orientamenti e scuole di pensiero”. Concerti, convegni, salotti musicali, condotti da critici esperti della musica araba, arricchiscono l’ampio programma proposto dall’Accademia per la stagione in corso.
Sembra opportuno, in ambito di cultura egiziana, dedicare un doveroso spazio alla figura di Taha Hussein (1889-1973), uno dei più importanti protagonisti del Riformismo islamico: singolare personalità del panorama culturale di una terra che ha subito nel tempo le più svariate vicende politiche e storiche, nelle quali lo scrittore si inserisce per il contributo assai significativo offerto alla crescita culturale del Paese.
Nato povero in un villaggio dell’alto Egitto, restò cieco a soli tre anni per una infezione non curata. Forse questa impossibilità di vedere con gli occhi fisici sviluppò in lui la capacità di vedere con gli occhi della mente e del cuore. Dotato di intelligenza superiore, fu mandato a studiare all’Università del Cairo…. e di lì si dipana tutta la sua vita, tutti i suoi studi di letteratura e poesia.
Intellettuale riformista, fervente sostenitore dell’Illuminismo, del rispetto per la ragione e fautore dell’emancipazione femminile, dell’educazione ispirata ai valori della libertà considerata da Hussein un basilare diritto per ogni essere umano, egli affermava che “la conoscenza è come l’acqua e l’aria”. Innumerevoli le sue opere letterarie imperniate sui problemi della povertà e dell’ignoranza, fu direttore di due giornali, primo Rettore dell’Università di Alessandria e Ministro dell’Educazione nel 1950, favorendo la gratuità dell’insegnamento primario.
Episodio singolare, che mette in luce il suo coraggio intellettuale e il suo anticonformismo religioso, fu quando, negli anni Venti, pubblicò il ” Saggio sulla Poesia preislamica”, nel quale esprimeva dubbi sulla fonte storica del Corano, attirandosi le reazioni furibonde dell’ala religiosa più conservatrice. Fu denunciato per offesa all’Islam e l’opera messa al bando.
Taha Hussein, un uomo illuminato che, ancorchè privo di vista, l’Egitto considera a tutt’oggi uno dei pilastri del suo moderno sistema educativo. Quello della “libertà di pensiero”.
Per informazioni programma e visite guidate al Museo:
info@accademiaegitto.it
Tel. 06.3201896 – 06.3201907
Angela Grazia Arcuri
Roma, 14 novembre 2012.