E ‘ stata inaugurata oggi e durerà fino al 9 dicembre, nella multisala “Montil” di Castellammare di Stabia ( Napoli) la mostra “Stabiae Svelata”. Grazie a questo evento, organizzato dalla Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei, insieme al ” Comitato per gli Scavi di Stabia, presieduto da Antonio Ferrara, visitatori italiani e stranieri non solo potranno ammirare documenti d’epoca, filmati virtuali e storici, calchi di oggetti e arredi sulla storia delle antiche ville di Stabia, ma anche conoscere il grande patrimonio culturale e archeologico di Castellammare, che fu una delle città sepolte dall’eruzione del 79 d.C., insieme a Pompei ed Ercolano.
L’antica Stabiae, per chi non lo sapesse, ricordiamo che era una delle località vacanziere più ambite dalla aristocrazia romana, la quale apprezzava particolarmente le qualità terapeutiche delle acque termali della zona.
Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti il presidente dell’associazione Ferrara, il soprintendente archeologo, Teresa Elena Cinquantaquattro e il sindaco della città, Luigi Bobbio, il quale ha espresso tutta la sua approvazione nei confronti dell’evento, in quanto appassionato di archeologia, ed ha assicurato che a breve partiranno molti altri progetti per la ristrutturazione e promozione delle ville di Stabia.
La mostra è divisa in varie sezioni e mira a dare una chiara percezione al pubblico, da un lato sull’importanza del sito, e da un altro sui lavori realizzati negli ultimi 12 anni.
Il percorso parte da alcuni pannelli intitolati “Stabiae dai Borbone alle ultime scoperte” che illustrano la storia degli scavi dal 1749 al 2000, ponendo l’attenzione sui lavori di restauro delle ville.
Per la prima volta, l’itinerario espositivo presenta 15 riproduzioni di affreschi provenienti dagli scavi che oggi sono conservate al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il progetto della SANP in corso è quello di ricollocare la copia dei diversi affreschi alle pareti delle ville, al fine di ricomporre e rendere l’ambiente il più possibile simile a come si presentava nell’antichità.
In un’altra sezione dedicata agli arredi da giardino di villa San Marco si potrà invece ammirare le copie dei leoni dei gocciolatoi e l’esposizione dei calchi del mosaico del ninfeo (l’originale è oggi presente in Francia). Spazio ci sarà anche per i video virtuali, costituiti da ricostruzioni di alcuni ambienti delle ville, visibili presso il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano e la proiezione di un documentario, girato tra il 1960 e il 1970 dalla Lancia cinematografica di Roma, che mostra le ville prima dei crolli dovuti al terremoto del 1980. Tra le altre iniziative da segnalare anche le visite guidate alle ville e le giornate di studio sul tema dell’archeologia stabiana.
dall’inviata Marialuisa Serpico
9 novembre 2012