Disegni di luce: Angelo Garoglio fotografa Medardo Rosso
Le vibrazioni spazio-temporali, la luce e la fotografia. Sono questi gli elementi che caratterizzano il contenuto della sala 10 di Ca’ Pesaro, Galleria d’Arte Moderna di Venezia, e danno origine a Disegni di luce, non una semplice mostra ma una vera e propria critica per immagini che vuole la macchina fotografica come filtro prediletto per la luce e le sue molteplici letture.
L’arte di Medardo Rosso (Torino 1859 – Milano 1928), da sempre considerata instabile grazie alla rifrazione dell’elemento luminoso sul modellato delle sculture, ritorna in auge grazie al confronto diretto che vi opera Angelo Garoglio, nato a Milano ma torinese d’adozione, che dal 1979 espone in spazi pubblici e privati non solo italiani ma anche stranieri (Irlanda, Svizzera, Germania, Francia). Il rapporto tra le due personalità artistiche, tra arte moderna (intesa come arte contemporanea affermata e storicizzata) e arte contemporanea (intesa nell’aggettivazione di odierna) viene legato indissolubilmente nella fotografia, pratica utilizzata dallo stesso Medardo Rosso per “sigillare” il suo processo creativo, vista oggi non con intento documentario o prettamente gestuale, ma come espressione linguistica autonoma.
Garoglio decide di rapportarsi, confrontarsi da pari, da artista ad artista, con due celebri e quanto mai importanti sculture di Rosso: Madame X, da sempre considerata la figlia prediletta dello scultore e donata al museo nel lontano 1914, in occasione della XI Biennale di Venezia, ed Ecce puer. Il risultato straordinario dimostra la completa assenza di barriere tra l’arte contemporanea, e i sui molteplici linguaggi, e l’arte storicizzata, quella dei grandi artisti, dei volti noti, di chi compare a pieno diretto nei manuali di Storia dell’Arte.
La sala 10 presenta, quindi, il risultato di un’operazione metalinguistica, uno sguardo tra due anime diverse nel medium della forma, con il conseguente delinearsi di una molteplicità di vedute, alcune delle quali così misteriose da diventare per noi inedite e inaspettate. La fotografia di Garoglio diventa gesto non concettuale, ma testimonianza di presenza, non solo esito di un sistema di segni, ma poesia sentimentale fotografica: commento, critica e al contempo essa stessa arte.
Le trenta foto, alcune a colori, altre in bianco e nero contribuiscono in maniera suggestiva a far ritornare le sculture in vita, a far tornare alla luce l’innovazione contenuta in questi lavori: le opere vengono esaminate nel dettaglio, nel continuo frapporsi di luce e ombra, di chiaro e scuro, diventando fugaci materializzazioni spirituali, espressioni dell’anima dell’oggetto e non della suo involucro esteriore.
È probabilmente questo l’aspetto più interessante e incisivo della piccola mostra, frutto della volontà di sperimentare e testimonianza dello stimolo attivo operato dall’arte: lo spettatore, grazie alle fotografie artistiche di Garoglio, viene messo da un lato in contatto con l’anima della scultura, dall’altro con la sensibilità degli artisti. La sensazione è di trovarsi a partecipare ad un rituale mistico, in cui la forma abbandona l’apparenza della materia per divenire puro spirito immortalato fugacemente e poeticamente nelle fotografie; a noi non resta che farci coinvolgere in questa dimensione altra e quasi ultraterrena, e metterci in ascolto delle inaspettate voci dell’arte.
Didascalie immagini.
Medardo Rosso, Madame X, 1896, cera su struttura in gesso, dono Etha Fles – Medardo Rosso, 1914. Foto di Angelo Garoglio.
Medardo Rosso, Ecce puer, 1906, bronzo, acquisto alla Biennale, 1914. Foto Angelo Garoglio.
Scheda tecnica.
Disegni di Luce. Angelo Garoglio fotografa Medardo Rosso, fino al 13 gennaio 2013, Ca’ Pesaro – Galleria d’Arte Moderna, Santa Croce 2076, Venezia.
Orario: 10.00-18.00 fino al 31 ottobre. Dal 1 novembre 10.00-17.00;(la biglietteria chiude un’ora prima). Chiuso il lunedì.
Biglietti: Intero 8.00 euro; ridotto 5,50; Gratuito residenti e nati nel Comune di Venezia, membri I.C.O.M.,guide autorizzate.
Giulia Jurinich
24 ottobre 2012