Le mosche sveleranno la vera Gioconda
Lisa Gherardini, più nota come la Gioconda, soggetto del dipinto-icona di Leonardo da Vinci databile fra il 1503-1514, è sempre stata uno dei grandi quesiti e misteri della storia dell’arte. Grazie al suo sorriso enigmatico e al contempo impercettibile, al suo sguardo sfuggente e ad una sensualità che non sopporta essere rinchiusa dentro paradigmi contemporanei, la Monna Lisa ha ispirato numerose interpretazioni di tipo letterario, artistico, psicologico, filosofico.
Oggi il mistero sembra schiudersi. Vi è addirittura la possibilità di ricostruire il volto effettivo della modella di Leonardo, moglie di Francesco del Giocondo. Le spoglie della Gioconda sono state identificate, infatti, con quelle della nobildonna sepolta nell’ex convento di S. Orsola nel luglio del 1542. Ed è da qui che, a partire dallo scorso anno, le ricerche hanno preso inizio, svoltesi grazie agli archeologi della sovrintendenza toscana e coordinate dal ricercatore Silvano Vinceti, membro del comitato per la valorizzazione dei beni storici artistici e culturali, nonché autore del libro “Il Segreto della Gioconda” pubblicato proprio nel 2012.
La svolta decisiva alle indagini viene dagli insetti. Stefano Vanin, proessore dell’Università di Huddersfield, specializzato in archeoentomologia funeraria, presentandosi alla stampa, spiega: “Il mio compito sarà quello di rinvenire nel materiale di scavo delle sepolture finora analizzate -sette in tutto- resti di insetti che possono essersi sviluppati all’interno o nelle vicinanze dei cadaveri. L’analisi di quanto scoprirò servirà a determinare, partendo dalla specie interessata e dal suo ciclo vitale, in quale stagioneè stato seppellito il defunto in esame, e verificare se il periodo risultante coincide con quello, estivo, in cui fu inumata Monna Lisa.”. Lo scheletro della donna-enigma per antonomasia sarà dunque datato comparandolo con ciò che rimane dei frammenti dei bozzoli delle larve -meglio conosciuti come “mosche dei sarcofagi”- presenti nel terreno circostante.
“Oggi – ha aggiunto Vinceti – siamo a metà della ricerca e, una volta terminata, tutti i resti saranno trasferiti a Ravenna, dove verranno esaminati con il carbonio 14 per determinare il periodo storico; poi l’esame istologico ci indicherà l’età, infine l’esame del DNA ci darà la prova regina e ci permetterà di accertare se si tratta della Gherardini oppure no. Infine si procederà alla ricostruzione del viso e la confronteremo con la Gioconda per rispondere all’affascinante domanda su chi è stata la vera modella, o i modelli, di Leonardo.”.
Clelia Crialesi
10 ottobre 2012