Due mostre all’ HangarBicocca di Milano

L’HangarBicocca di Milano via Chiese 2, decisamente non va in vacanza grazie a due mostre gratuite di due diversi artisti: Wilfredo Prieto e Ilya Kabakov.
Attraverso l’utilizzo di meccanismi e installazioni, l’artista Wilfredo Prieto crea un universo visionario; i suoi lavori sono formati da opere e installazioni di una immediatezza visiva senza precedenti. Molte delle sue opere sono state realizzate appositamente per gli spazi di HangarBicocca, e questa personale sull’artista mette in scena un mondo visionario, che si preoccupa di contemplare gli aspetti più intimi della società contemporanea, dall’economia, alla politica, all’ambiente.
Apparentemente le opere di Prieto sembrano giocose, ma in realtà presentano uno sguardo molto critico sulle problematiche della società odierna. L’artista utilizza oggetti che diventano icone di uso comune di una società globalizzata come la nostra; gli oggetti così esposti diventano grandi ready-made di immagini accattivanti. E proprio oggetti quotidiani come un autobus o un carillon diventano i protagonisti delle sue opere.
Nella mostra dal titolo Equilibrando, la curva diventa la più grande esibizione mai realizzata dall’artista, e viene agevolata dagli ampi spazi dell’HangarBicocca. Prieto elabora installazioni in movimento che riescono a destabilizzare ogni aspettativa del fruitore creando sensazioni di isolamento e instabilità.
Per le sue opere l’artista utilizza materiali inusuali prelevati dalla quotidianità ma distorti e lontani dalla loro funzione originaria; tra i suoi interventi per esempio ricordiamo l’opera dal titolo One Million Dollars 2002, ovvero la banconota da un dollaro moltiplicata come se fosse uno specchio, o l’opera intitolata One 2008, una montagna di diamanti di cui solo uno tra loro era autentico. La maggior parte dei lavori esposti in mostra sono stati creati in loco grazie alla collaborazione tra l’artista e lo staff di HangarBicocca.
La seconda mostra si basa sul lavoro di Ilya & Emilia Kabakov dal titolo The Happiest Man. Ilya Kabakov, classe 1933 viene considerato come il padre del concettualismo russo. La sua poetica infatti rimanda all’analisi della condizione dell’individuo durante il periodo post-staliniano dell’Unione Sovietica.
L’artista lavora in coppia con la moglie Emilia, la forma espressiva che più utilizza è l’“installazione totale”, della quale fanno parte gli elementi architettonici, pittorici, cinematografici e scenografici.
Stiamo parlando di uno spazio a sé all’interno dello spazio espositivo generale, in cui il fruitore può immergersi grazie a richiami visivi, sonori e ambientali, nella realtà sovietica di quegli anni. L’opera The Happiest Man simboleggia la casa del “più felice degli uomini”, che attraverso una finestra vede il paesaggio in movimento: una metafora sulla ricerca di una fuga dalla realtà.
Due mostre da non perdere visitabile fino al 2 settembre.
Info:
HangarBicocca
via Chiese, 2 Milano
aperta al pubblico dal giovedì alla domenica, dalle 11.00 alle 23.00
Ingresso gratuito
Lucia Arezzo
22 luglio 2012