Damien Hirst e la sua retrospettiva alla Tate Modern, Londra
Fino al 9 settembre è possibile visitare la spettacolare mostra personale di Damien Hirst, presso la Tate Modern di Londra. Hirst è uno degli artisti internazionali più rinomati dagli anni novanta; la morte resta il tema più importante delle sue opere.
Molto conosciuti e di facile interpretazione sono la serie di opere dove corpi di animali (squali tigre, pecore e mucche), vengono imbalsamati e immersi in formaldeide. Una delle opere principali resta il lavoro dal titolo: The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living (L’impossibilità fisica della morte nella mente di un vivo), dove uno squalo tigre viene posizionato in formaldeide dentro una vetrina.
Quest’opera è stata il simbolo dell’arte britannica negli anni novanta, e la sua vendita ha reso Hirst uno dei più cari artisti viventi. L’artista è conosciuto anche per le sue spin painting che realizza dipingendo sopra una superficie circolare che ruota su se stessa, e spot paintings ovvero righe di cerchi colorati. Hirst è considerato da molti, ma non da tutti, un genio dell’arte contemporanea; a quarant’anni già valeva cento milioni di sterline: genio o fortunato?
Le sue opere più note utilizzano: uno squalo in formaldeide, pezzi di mucca, bacheche con mozziconi di sigarette, scaffali di farmaci; Hirst crea immagini visibili, immagini che spaziano tra la vita e la morte. L’artista mostra attraverso i suoi lavori la crudeltà della vita e la presenza della morte, che diventa anche occasione di rinascita. Nelle sue opere aleggia un sentimento di romanticismo quasi brutale; il suo messaggio ambiguo colpisce e scuote il pubblico. Trasgressivo, cinico e poco educato, Hirst resta uno degli artisti su cui più si discute; lo scopo dell’artista è di creare un avvenimento con tutto lo shock che comporta. Per Damien gli artisti devono essere trattati come delle star, diventatando quindi anche i protagonisti di notizie scandalistiche; l’artista come Warhol, non crede nella manualità dell’autore ma nella sola idea creativa, da qui i suoi lavori vengono creati come fossero un marchio: in serie.
Damien ripropone l’idea del “ready made” non su oggetti inanimati ma su esseri viventi, e a loro restituisce una nuova vita immortale e dedicata all’arte, che così presenta un doppio coinvolgimento: fisico e emotivo.
Le sue opere, per ovvie motivazioni sono contestate dagli animalisti; ovviamente Hirst ha replicato dicendo che gli animali vengono comprati già morti, anche se lui stesso ha affermato di voler avere un macello vicino al suo studio. L’artista negli anni ha suscitato diverse polemiche, tanto che il critico d’arte inglese Julian Spalding non lo ritiene nemmeno un artista.
Il critico si scaglia contro l’uomo dei record di incassi, ricordiamo infatti il suo squalo in formalina venduto all’asta per 12 milioni di Dollari; Spalding afferma: ”Hirst non dovrebbe stare alla Tate. Non è un artista. Ciò che separa Michelangelo da Hirst è che Michelangelo era un artista e Hirst non lo è […] Tutti gli sforzi creativi sono finiti nell’ombra, la truffa sta nel chiamare arte qualcosa che arte non è”.
Che Hirst sia un uomo d’affari è indiscutibile, ma resta comunque un dato di fatto: le sue opere sono da molti anni tra le più quotate nella storia dell’arte. Se mettiamo da parte solo per un secondo il lato economico della cosa ci sorge, a noi profani dell’arte contemporanea un quesito: ma chi è l’artista oggi? come definiamo un’opera d’arte e cosa definiamo per opera d’arte?
Andando a ritroso nel tempo vediamo come gli antichi fossero ispirati dalla natura quindi le loro opere si avvicinavano più al concetto di artigiano che di creativo, poiché l’arte si fondava sulla rappresentazione del vero. Ovviamente oggi la situazione è diversa poiché nell’epoca attuale tutto, o quasi è già stato visto e rivisto; cosa gli resta dunque da creare al “povero” artista contemporaneo?
Trovare una risposta ovviamente non è facile, a mio avviso non possiamo dividere l’arte in un’arte di maggiore o minore importanza, possiamo solo credere che oggi come ieri, gli artisti sono quelle persone che captano al meglio ciò che ci circonda, per poi realizzarlo attraverso le mani o attraverso l’ingegno.
Tutto questo per spiegare il concetto di Hirst artista/ Hirst artigiano/ Hirst uomo d’affari; le sue mucche e cavalli sezionati, le sue farfalle svolazzanti, le teche di pillole vanno sicuramente aldilà del concetto di opera d’arte, del concetto di idea, sicuramente resta una mostra da vedere e che ci può far riflettere sul cambiamento del concetto di arte contemporanea.
Info:
Damien Hirst
Tate Modern, Bankside, London SE1 9TG, Regno Unito
4 April – 9 September 2012
Lucia Arezzo
2 giugno 2012