Il volto del ‘900. Da Matisse a Bacon: opere dal Centre Pompidou
Palazzo Reale di Milano ospita, nelle sue sale storiche, la mostra ‘Il volto del ‘900. Da Matisse a Bacon’. Sono presentati 80 ritratti e autoritratti, provenienti dal Centre Pompidou di Parigi, di celebri artisti del ‘900 come Matisse, Bonnard, Modigliani, Magritte, Maurice de Vlaminck, Severini, Bacon, Brancusi, Derain, Kupka, Marquet, Picasso, Mirò, solo per citarne alcuni. Alcune delle opere fanno parte della collezione permanente del museo parigino, mentre altre provengono dai depositi, ma la qualità è sempre eccezionale.
La storia della rappresentazione della figura umana è molto antica e l’idea era già presente nell’arte egizia. Per i greci e i romani, il ritratto poteva essere commemorativo, celebrativo o didattico.
Il Quattrocento e Cinquecento sono i secoli in cui il ritratto si sviluppa secondo una concezione vicino a quella moderna mentre nel Seicento è riconosciuto come genere pittorico autonomo. Nell’Ottocento l’invenzione della fotografia e poi del cinema e della psicologia segna il punto di svolta per gli artisti impegnati nel genere. L’obiettivo non è più l’espressione del modello, la mimesi, ma la comunicazione, attraverso il soggetto, delle proprie aspirazioni artistiche e del proprio “io”. Vengono a mancare le indicazioni dei committenti e le esigenze di documentazione e celebrazione.
Gli artisti del Novecento mettono in discussione e trasformano il concetto di ritratto e autoritratto immergendosi negli abissi della figura umana e conservando la realtà del volto al di là degli sconvolgimenti dell’epoca.
La mostra si compone di sette sezioni, non cronologiche. La prima, i misteri dell’anima, presenta opere di artisti Fauve ed Espressionisti innovativi per la loro forza espressiva, la valenza psicologica, la ricerca della parte oscura, la posizione del soggetto e l’indefinitezza dei tratti. Con gli autoritratti si affronta il tema del ritratto introspettivo attraverso l’auto-rappresentazione. La terza sezione è dedicata alla scultura con opere che rifiutano la somiglianza, ma in cui il volto umano emerge con grande forza visiva producendo nuovi canoni di bellezza della plasticità umana e una nuova espressività. I surrealisti prediligono sguardi allucinati, volti in stato di estasi, angosciati, seduttivi, erotizzati e feticizzati. L’interpretazione del volto prende le forme più ardite (Magritte o Dalì). I lavori della quinta sezione condividono una gioia per l’imperfezione. Artisti come Bacon o Giacometti producono figure sul punto di rompersi, fatiscenti o destrutturate che sono sintesi purissime dell’Uomo e in cui è infusa la drammaticità e la finezza del vivere. La sesta sezione presenta opere di grande perizia formale in cui si cerca di far emergere la personalità del soggetto. Gli anni Sessanta, nell’ultima sezione, segnano la scomparsa del Sé a beneficio dell’icona, dell’immagine.
L’allestimento è didascalico e purtroppo non sempre rende onore ai capolavori presenti a causa dei colori utilizzati e della struttura dei pannelli. Soprattutto appare poco pratico ai fini dell’affluenza del pubblico poiché l’uscita del bookshop, e quindi della mostra, si trova nella seconda sala costringendo i visitatori in entrata e uscita a incrociarsi.
Palazzo Reale – dal 25 settembre al 9 febbraio 2014.
Eleonora Franzoni
03 ottobre 2013
www.art4u-guida.it