“Giubileo è cultura” gli eventi culturali per la Rassegna
Nella giornata del 4 aprile 2024 si è tenuta la Conferenza Stampa presso la Sala della Santa Sede. Un meeting in diretta streaming che ha reso pubblici gli eventi culturali che sono previsti per la rubrica “Giubileo è cultura”. Gli interventi sono stati cospicui tra cui si rinviene il contributo di S.E. Mons. Rino Fischella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione; Mons. Dario Edoardo Viganò, Vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali e Don Alessio Geretti, Curatore della Mostra e collaboratore esterno del Dicastero per l’Evangelizzazione.
Dai vari contributi è emerso come Papa Francesco, nel febbraio 2022, abbia incaricato il Dicastero per l’Evangelizzazione di organizzare e celebrare il Giubileo 2025; un evento definibile come di grande rilevanza a livello spirituale, ecclesiale, ma anche sociale e che vedrà l’Indizione ufficiale il 9 maggio, giorno della festa dell’Ascensione, con la pubblicazione della Bolla.
Una speranza che pervade l’umanità
Un avvenimento di valore inestimabile, che racchiude il suo significato intrinseco nell’espressione “Pellegrini di speranza”, parole che pongono in luce come tutti sperano e nessuno può essere escluso da ciò. Un sentimento, uno stato d’animo che, infatti, è oggetto di studio di varie scienze sottolineando come si tratti di un qualcosa che accomuna i saperi e rende l’umanità più unita, più legata verso il progresso e il benessere. D’altronde la speranza è propria delle persone che celebrano la Pasqua e diviene un desiderio, un obiettivo concreto da poter realizzare. La valenza spirituale, però, è ciò che più emerge. Il Giubileo vede il dispiegarsi di questa dimensione, si impegna perché possa percepirsi l’essenza dell’anima, operando quotidianamente e cercando di realizzare una preparazione che possa condurre il popolo cristiano nell’Anno Santo colmo di pregnanza pastorale.
Cultura e fede
Papa Francesco ci ha tenuto ad evidenziare come non si tratti di una Rassegna volta alla sola esperienza di preghiera, piuttosto al coinvolgimento dell’intera componente spirituale, un’implicazione che per poter essere realizzata ha necessitato dell’inclusione perfino della dimensione culturale, dato che si tratta di un ambito che si affaccia volentieri ai valori della fede. Il perseguimento di questo obiettivo ha necessitato dell’istituzione di una Commissione culturale per far sì che possano essere valorizzate le discipline adeguate destinate all’esaltazione dell’esperienza del Giubileo. Le proposte che la Commissione ha dovuto analizzare sono state di differente genere, ma tra queste ve ne è stata una in particolare che è stata in grado di suscitare un forte interesse e seguito, ovvero il progetto denominato “In Cammino”. L’idea promossa da Livia Pomodoro, Presidente dell’associazione culturale “No’hma-In cammino”, sarebbe quella di realizzare un pellegrinaggio moderno tra le 14 Abbazie d’Europa più rilevanti, cercando di creare un vero e proprio percorso che possa dar vita ad un’esperienza che vada a toccare testa e cuore, fede e ragione.
Vi è stato l’inserimento di diverse iniziative culturali che mirano ad influenzare quei segni ed esperienze che precedono la proposta di fede. Il Dicastero pone in evidenza, infatti, quanto i praeambula fidei detengano un valore di evangelizzazione, motivo per cui alcuni degli ulteriori progetti proposti vedono la realizzazione di tappe miranti alla celebrazione di quella tappa che precede il completo perseguimento del dogma religioso. Una proposta che ha avuto un ampio seguito dal Commissario Governativo e l’Agenzia Giubileo 2025, di maniera che potesse essere poi presentata alla Città di Roma. Un obiettivo che era già stato sponsorizzato da alcune proposte passate e che, inoltre, aveva ottenuto un riscontro alquanto positivo basti ricordare l’edizione dei “100 Presepi in Vaticano” o “Natale a Mariupol”.
Un altro evento che può essere riportato alla mente e che può essere classificato come un grande evento culturale è quello tenutosi nel mese di settembre 2023 nella Chiesa di Sant’Agnese a Piazza Navona, dove furono esposte tre opere dell’artista El Greco. Un evento di portata unica e di considerevole influenza, dato che si trattava di opere che non avevano mai lasciato la propria patria, la Spagna.
Tra mostre e concerti
È proprio da questi passi e da questi pensieri che il Dicastero opera, agendo ai sensi del motto “Giubileo è cultura” e dispiegando la programmazione di concerti e mostre.
La Rassegna musicale, ad esempio, si pensava di denominarla “Armonie di speranza” marcando ulteriormente quel sentimento proprio di tutti i pellegrini. Nei prossimi mesi vi saranno tre concerti che vedranno il loro debutto Domenica 28 aprile alle ore 17:30 presso la Chiesa di sant’Ignazio di Loyola con il Messiah di G.F. Handel per intero. Un’opera di immenso valore, composta nel 1741 e che non ha mai visto un’esecuzione completa, ma che vi sarà per la prima volta dall’Ensemble fiorentina dei “Musici del Gran Principe” diretta dal Maestro Samuele Lastrucci.
Il secondo appuntamento, invece, è programmato per il 3 novembre 2024 alle ore 18 all’Auditorium di Via della Conciliazione e che vedrà come protagonista l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; l’orchestra sarà diretta dal Maestro Jader Bignamini che eseguirà la Quinta Sinfonia di Dimitri Shostakovich del 1937. Il terzo incontro musicale, previsto per il 22 dicembre 2024 alle ore 18:00, si terrà alla Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, ove la Cappella Sistina si esibirà in differenti composizioni polifoniche sotto la direzione del Maestro Marcos Pavan. Una chiusura che apre il Giubileo, ponendo in luce quella fondamentale contemplazione del mistero della fede.
Per quanto concerne le mostre, invece, vi è l’intento di aprirle all’insegna del motto “I Cieli aperti”, tenendo sempre presente quell’orizzonte ampio e totalmente costernato da speranza.
Uno spazio per la filmografia
Una programmazione che, però, non si ferma qui; infatti, vi saranno anche inserimenti cinematografici la cui apertura sarà affidata a “La porta del Cielo”, in una copia da poco restaurata. Si tratta di un’opera di De Sica-Zavattini che narra un pellegrinaggio di malati al santuario di Loreto. Un film girato nel pieno dell’occupazione nazifascista a Roma, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura.
Gli altri film sono selezionati dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e fanno parte della stagione cinema in corso, eccetto il “Cristo proibito”, del 1951 di Curzio Malaparte, che chiuderà la Rassegna. Un’iniziativa che avrà luogo nel Cinema delle Province, una delle Sale della Comunità delle Diocesi di Roma.
Le intenzioni per la presentazione del “Giubileo è cultura” sono di ampia portata e vi è pur sempre il timore che non tutti i progetti possano trovare concretezza. Fondamentalmente, però, l’obiettivo ultimo, come sottolineato da Papa Francesco, è quello di riportare nel mondo un clima di speranza e fiducia che possa condurre ad una rinascita, un qualcosa di cui tutti sentiamo l’urgenza.
Una programmazione per il 2025, che si spera possa accompagnare in un cammino pervaso da fede e ragione.