L’opera di Artemisia Gentileschi illecitamente esportata torna in patria

Custodita nel Castello Marchione di Conversano (Bari) e trafugata nel 2019, la Caritas Romana di Artemisia Gentileschi è stata ritrovata in Austria, dove stava per essere venduta tramite la casa d’aste Dorotheum di Vienna.
La vicenda
Due persone sono ora indagate per truffa ed esportazione illecita di beni culturali che, nel 2019, avrebbero presentato il dipinto all’Ufficio Esportazione del MiC a Genova, dissimulando l’attribuzione alla Gentileschi e dichiarando un valore economico dell’opera molto inferiore (200mila euro). I privati proprietari erano dunque riusciti ad ottenere un attestato di libera circolazione e a far uscire il dipinto seicentesco dal territorio italiano. Le indagini, iniziate nel 2020 dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bari, hanno impedito che il dipinto venisse venduto all’asta, annullando l’autorizzazione rilasciata precedentemente e avviando il procedimento per determinare l’interesse culturale del bene e il diniego alla libera circolazione. Il dipinto non è però rientrato subito in patria e questo ha generato un approfondimento investigativo e l’adozione di provvedimenti finalizzati a impedire la dispersione, lo spostamento, il trasferimento e l’alienazione del bene. Così, dopo aver rintracciato l’opera presso la Casa d’aste a Vienna, la hanno sottoposta a sequestro in esecuzione di un Ordine Europeo di Indagine emesso dalla Procura della repubblica presso il Tribunale di Bari.

La Caritas Romana
Il dipinto, realizzato tra il 1643 e il 1644, è stato commissionato ad Artemisia Gentileschi dal conte Giangirolamo Acquaviva d’Aragona, mecenate e collezionista in quegli anni vissuto a Conversano. Il tema dell’opera, la Caritas Romana, è ripreso da un racconto di Valerio Massimo – fonte di ispirazione per artisti come Caravaggio, Rubens e Vermeer – del 31 d.C. e narrato nel Factorum et dictorum memorabilium libri IX: prigioniero e morente di fame, l’anziano Cimone viene salvato dalla figlia Pero, che lo allatta clandestinamente. Quando viene scoperta, il suo gesto di generosità viene premiato attraverso il rilascio del padre. La pittrice, che come sempre sceglie figure femminili di spiccata personalità, ci regala una scena caravaggesca nel realismo e nel contrasto tra luci e ombre, un’opera di singolare valore artistico che, per un pelo, è riuscita a tornare a casa.