SalTo2021. Quando sfogliare un libro fa più rumore che sfondare una vetrina
La squadra di Nicola Lagioia ha portato a casa una vittoria eclatante per il Salone del Libro di Torino 2021, un'edizione che è stata definita da record. Tanti ospiti da tutte le parti del mondo hanno preso parte all'evento, che è diventato oggi (post covid) la più grande e importante fiera d'editoria.

Si è conclusa la XXXIII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, è giunto il momento di fare un bilancio e tirare le somme.
È stata definita, quella di quest’anno, l’edizione dei record: 150.000 ingressi alla Fiera di Lingotto, un traguardo che supera anche le più rosee aspettative di Giulio Biino (Presidente della Fondazione Circolo dei lettori), Silvio Viale (Presidente dell’Associazione Torino, la città del libro), Piero Crocenzi (Amministratore delegato Salonelibro srl) e Nicola Lagioia (Direttore del Salone).
Se si investe bene, e lo si fa sulla cultura, la partita si può ritenere vinta sin da subito perché si è scelto di puntare sul cavallo giusto, che avrà ricadute positive sul territorio. Ma il Salone non è un bene cittadino, tanto meno regionale, è un patrimonio nazionale che unisce lettori assidui e semplici curiosi da tutte le parti d’Italia, in un evento che sa di comunione.
“Sfogliare un libro fa meno rumore che sfondare una vetrina, ma se siamo in 150.000 non si può non tenerne conto.” (Nicola Lagioia)
In questi giorni abbiamo passeggiato tra gli stand dei diversi padiglioni, acquistato libri, aspettato in fila il nostro turno per avere un autografo e partecipato ad alcuni eventi in programma. Vediamone insieme un assaggio.
Vinicio Capossela: “Qualsiasi sia la direzione, siamo sempre diretti verso casa”
Feltrinelli ha da poco pubblicato Eclissica di Vinicio Capossela, un viaggio nel viaggio, un percorso editoriale a tappe che dura 15 anni, un itinerario scandito da 12 eclissi e da altrettanti epocali momenti storici.
Il cantautore immaginifico, con l’eleganza poetica e l’ironia che lo contraddistinguono, ha raccontato ciò che ha visto tramite la luce filtrante del sole, le tappe raggiunte e da cui si è separato nel corso del tempo, il suo rapporto con il mare.
Conrad diceva che non era l’oro a interessare l’uomo, ma il vagabondare col pretesto della ricerca dell’oro. È questo il cammino compiuto da Vinicio Capossela, un vagabondaggio in giro per il mondo, un viaggio fisicamente statico ma mentalmente dinamico perché compiuto tramite l’espediente letterario.
La meta? È sempre casa. Novalis percepisce ogni nuovo luogo raggiunto come una nuova casa. Così l’autore di Eclissica, esule sin dall’infanzia, è alla ricerca della propria casa, della sensazione e consapevolezza di essere cittadino del mondo.
Il vero oro è l’esperienza, perché è la vita che trascorriamo, non quella che ereditiamo, che ci rende appunto cittadini del mondo, permettendoci di viaggiare e sentirci al tempo stesso sempre a casa.
Zerocalcare: “Kobane calling torna al momento giusto, la questione curda non è risolta”
Su Internazionale nel 2015 usciva a puntate Kobane calling, il racconto a fumetti dell’esperienza vissuta da Zerocalcare al confine tra la Turchia e la Siria. L’anno seguente il reportage vedeva la luce in volume con BAO, oggi è un audiolibro letto da Zerocalcare con Emanuela Fanelli e Stefano Fresi.
Kobane calling è il ponte tra noi e la questione curda, è la possibilità di avere un traduttore culturale che ci faccia capire come funziona la vita in quei territori (non arretrati come spesso si pensa), evitando di leggere il mondo con il filtro viziato e distorto dei nostri occhi.
Abbiamo messo da parte la situazione curda, perché non più di interesse occidentale, ma è proprio oggi che lì c’è più bisogno di aiuto, di dare voce a chi non riesce a parlare, di tendere la mano a chi sta per annegare.
Zerocalcare ha militato con la sua arte, ha urlato il disagio sociale attraverso l’arma dei disegnini (come lui li chiama), combattendo per la libertà del popolo di Kobane. Oggi le sue urla arrivano anche per mezzo della voce, grazie all’audiolibro prodotto da Storytel.
“Non sono andato lì in vacanza, volevo dare una mano ma non avevo altro che i miei disegni. Non sono un medico o un ingegnere, la mia unica skill è quella di fare fumetti per riportare ciò che ho visto e ascoltato, dare un contributo alla causa curda della difesa della libertà.” (Zerocalcare)