Art Basel stanzia un fondo di solidarietà per i galleristi in difficoltà

1,6 milioni di dollari per le gallerie in difficoltà economica è la cifra messa a disposizione da Art Basel, la grande fiera d’arte moderna e contemporanea che dal 1970 si svolge annualmente a Basilea, in Svizzera. L’evento si prepara alla prima edizione in presenza – dal 24 al 26 settembre – dopo lo scoppio della pandemia. A Basilea però il clima è animato da entusiasmo e preoccupazioni, in particolare da parte dei galleristi, riguardo l’incertezza sulle vendite e i possibili contagi da Covid-19.

Gli interventi
A causa del virus e delle conseguenze economiche spesso disastrose, molti partecipanti alla fiera hanno un concreto timore riguardo le vendite: il numero dei visitatori e collezionisti, infatti, potrebbe essere ridotto rispetto agli altri anni a causa delle restrizioni che il governo svizzero ha imposto sulla partecipazione ai grandi eventi. Per sopperire a questa preoccupazione Art Basel interviene garantendo un fondo che sarà distribuito a tutte le gallerie che non avranno ricavato vendite. Molti poi sono preoccupati del virus e della potenziale positività dei membri del personale delle gallerie che dovrebbero essere messi in quarantena in Svizzera. L’organizzazione ha pensato così di coprire le spese di eventuali periodi di isolamento da passare in hotel.
Il fondo di solidarietà
L’importo del fondo è fissato indipendentemente dal numero di galleristi che sceglieranno di aderirvi; quindi, la somma disponibile per chi ne avrà bisogno aumenterà per ogni espositore che rinuncerà. Qualora tutti i 272 partecipanti dovessero usufruirne, ognuno riceverebbe un’ulteriore del 10% sulla tariffa del proprio stand (che si aggiungerebbe così al 10% di sconto già offerto dalla fiera agli espositori). Nella lettera mandata ai galleristi, gli organizzatori della fiera hanno specificato: «La realtà è che ci aspettiamo che alcune gallerie andranno molto bene, alcune andranno in pareggio e altre potrebbero andare in perdita. La nostra principale preoccupazione dovrebbe essere per quest’ultimo gruppo, quelli che non copriranno i costi, speriamo che siate d’accordo con noi». Gli espositori dovranno decidere se aderire al fondo nelle due settimane comprese tra la fine della fiera e la data di fatturazione di Art Basel per il saldo dovuto per l’affitto degli stand. Il sistema si basa sul presupposto che le gallerie più grandi realizzeranno vendite consistenti e non opteranno per ricevere il pagamento di sgravio lasciando così la loro parte alle gallerie più piccole. Il meccanismo si affida ovviamente al buonsenso dei galleristi, dal momento che nessuno dovrà quantificare le proprie vendite per ottenere la riduzione. Infine, per coloro che non dovessero riuscire a partecipare fisicamente all’evento, saranno messi a disposizione degli stand satellite (Ghost Booth), gestiti dal personale locale.

Partecipanti, sezioni e podcast
272 protagonisti in totale partecipano all’edizione del 2021 provenienti da Europa, Asia, Nord e Sud America e Africa. Non mancano le gallerie italiane, con Alfonso Artiaco, Cardi Gallery, Galleria Continua, Galleria Raffaella Cortese, Massimo De Carlo, Galleria dello Scudo, A arte Invernizzi, kaufmann repetto, Magazzino, Gió Marconi, Galleria Massimi Minini, Victoria Miro, Galleria Franco Noero, Lia Rumma, Galleria Christian Stein, Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea, Zero…, Galleria Lorcan O’Neill, P420. Per quanto riguarda l’allestimento, oltre alla Main Section, la fiera sarà suddivisa nelle sezioni Feature, Statements ed Edition, oltre alle attese Unlimited, che presenterà opere di grandi dimensioni, e Parcours, con opere installate nel centro di Basilea. A completare il tutto il podcast Intersections, con ospiti i protagonisti dell’arte, dell’architettura, della musica, della moda, del design e della letteratura internazionali che riflettono con Marc Spiegler sulle dinamiche della cultura contemporanea. I podcast sono disponibili qui.