Del Corno nella lettera a Draghi: “serve un vaccino culturale”
Mario Draghi ha accettato l’incarico come presidente del consiglio deputato della formazione di un nuovo governo e, nel suo piano di sviluppo e ripresa per il Paese, ha già elencato gli obbiettivi primari: superare la pandemia, portare a termine la campagna vaccinale e affrontare i problemi dei cittadini. L’assessore alla cultura di Milano Filippo Del Corno ha già scritto una lettera aperta al nuovo presidente, per chiedere di mettere la cultura al primo posto tra i provvedimenti previsti. Pubblicato il 4 febbraio 2021 dal Foglio, il testo inizia con una premessa da parte dell’autore, il quale specifica che al momento è ovviamente impossibile prevedere quale sarà il cammino e la composizione del governo che Draghi è incaricato di formare.
“Vorrei proporLe…”
Dopo il breve preambolo, Del Corno entra nel vivo della richiesta e delle sue proposte: «vorrei proporLe di assumere, come eventuale primo atto del suo governo, un provvedimento cruciale per la rinascita della comunità delle nostre concittadine e concittadini, la cui attuazione non richiede particolare sforzo economico: Le chiedo di predisporre la ripresa delle attività culturali in Italia». L’assessore chiede senza alcun filtro una «ripresa programmata, coordinata e non reversibile che riguardi tutti i luoghi in cui si produce, si tutela, si divulga, si condivide ogni forma di espressione culturale» secondo una «necessità evidente e non più rimandabile e frammentabile dalla provvisorietà dell’attribuzione delle fasce di rischio delle diverse Regioni». Attuare l’ennesima apertura a singhiozzo non è infatti più pensabile e intrinsecamente contraria alla natura stessa della programmazione culturale, spesso pianificata con largo anticipo e su un lasso di tempo medio-lungo (pensiamo alle mostre la cui durata non scende sotto i 3-6 mesi). Del Corno continua poi sottolineando come i dati dimostrino che, grazie alle misure attuate per limitare la diffusione dell’epidemia, i musei e i luoghi della cultura siano i più sicuri, anche perché la loro frequentazione non determina un sovraffollamento al sistema di trasporto pubblico.
Cultura come primo motore di rinascita
Tra le idee dell’assessore spicca poi quella di tornare a riaprire i musei nei giorni festivi e nei weekend: «Lei potrebbe dare, con eventuale e auspicato primo atto di governo, un segno molto semplice e al tempo stesso molto forte della volontà di individuare nella partecipazione culturale un diritto inalienabile e un principio fondante della società democratica: potrebbe estendere l’apertura dei musei anche ai giorni festivi, consentendo a tutte le italiane e a tutti gli italiani di vivere pienamente l’esperienza di un’offerta culturale che torna a schiudere le proprie porte» prosegue l’autore sottolineando come ad oggi, anche la condizione dei musei aperti in zona gialla, devono comunque rispettare la chiusura durante i fine settimana e i giorni festivi. In questo modo moltissimi potenziali visitatori sono esclusi dalle visite, in primis le categorie di lavoratori impegnati durante i giorni feriali e, se escludiamo i pochi turisti coraggiosi, non rimane quasi più nessuno. «Se Lei vorrà dare fiducia alla cultura come primo motore di rinascita» – conclude Del Corno – «agirà in profonda sintonia con la storia migliore e l’identità più evidente della nazione che è stato chiamato a governare».