Mostra personale di Santi Sindoni a Como

Sabato 9 febbraio 2019, a partire dalle ore 18:00, si inaugura, presso lo Spazio Espositivo del Broletto a Como, la mostra personale di Santi Sindoni dal titolo “Angoscia. Vertigine di Libertà”, curata dal critico d’arte Marco Eugenio Di Giandomenico e organizzata dalla Fondazione Arté di Milano in collaborazione con il Comune di Como.
La prestigiosa iniziativa, che dura fino al 3 marzo 2019, è promossa dalla piattaforma comunicativa internazionale Betting On Italy di Milano, la quale seleziona e sostiene mediaticamente eventi artistici e culturali in Italia e all’estero di notevole ricaduta sociale.
La mostra, che consta di circa 30 opere, rappresenta uno step evolutivo del difficile percorso creativo dell’artista che trova nell’arte il viatico di salvezza di una controversa esistenza densa di colpi di scena, tra esperienze carcerarie, importanti produzioni artistiche coronate da premi prestigiosi e incredibili palcoscenici mediatici.
« Le sue opere – commenta Marco Eugenio Di Giandomenico – rappresentano un viaggio affascinante nei meandri più nascosti della natura umana, sono vicine a chiunque le osserva in quanto foriere di meditazioni esistenziali connaturate a ogni essere umano. Sono un interessante esempio di arte “sostenibile” per gli aspetti valoriali insiti ».
Santi Sindoni, siciliano di nascita, si trasferisce a Milano agli inizi degli anni settanta.
Frequenta i migliori circoli culturali della capitale lombarda e approfondisce le tecniche pittoriche inizialmente presso la Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco, diplomandosi nel 1976, sotto la guida del Maestro Ghino Baragatti, successivamente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera conseguendo il diploma in Studio della Figura nel 1980.
Intraprende una prolifica attività artistica intorno alla metà degli anni ottanta in Sicilia, per poi tornare nuovamente in Lombardia, a Luino sul Lago Maggiore, all’inizio degli anni novanta.
Nel 1999, a seguito di una condanna giudiziaria, viene recluso nel penitenziario di Milano-Bollate conquistando immediatamente l’attenzione dei media nazionali per la sua creatività e ricerca artistica all’interno delle mura carcerarie, realizzando addirittura i murales dell’area trattamentale, nonché le illustrazioni delle copertine del giornale della casa di detenzione. Nel 2005 risulta tra gli artisti selezionati dalla commissione presieduta dagli allora procuratori aggiunti Corrado Carnevali e Ferdinando Vitiello per “abbellire” con una sua opera gli ambienti grigiastri del Tribunale di Milano, i cui spazi, già dagli anni trenta, ospitano affreschi e mosaici di artisti del calibro di Sironi, Manzù, Martiri, Carrà, Campigli.
Benché ancora in fase detentiva, espone a Milano presso la prestigiosa Sala Arteutopia (mostra “Anime” del 2005) e a Palazzo Isimbardi (mostra “L’uomo e il prisma” del 2005, organizzata dalla Provincia di Milano), nonché in varie altre località, tra cui Venezia (Biennale Arte del 2012) e Genova (Art Expo 2015).Nell’anno 2010 costituisce la Fondazione Artè con l’obiettivo di realizzare il Museo Artè, ove è previsto un suo affresco di 6000 mq su tematiche escatologiche.
Nel 2013 pubblica il romanzo autobiografico intitolato “Ambasciatore di Arco sulla Terra”.
Nel 2015 viene premiato nell’ambito della XX Edizione del Concorso Internazionale d’Arte Contemporanea SaturARTE di Genova.
A giugno 2015 termina di scontare la sua pena.
Nel 2016 la National Italian American Foundation accetta il dono della sua opera dal titolo “Erhab – 11 settembre” in memoria delle vittime dell’attentato a New York dell’11 settembre.