Bimbo muore in ospedale, il padre pubblica su Facebook la foto del “medico della morte”

di Enrico Ferdinandi
I nuovi media stanno trasformando il nostro modo di vivere, di rapportarci con gli altri ma anche di esternare i nostri sentimenti, le nostre delusioni e dichiarazioni. Quanto avvenuto quest’oggi a Pescara è l’ennesima testimonianza di questa tendenza. Un evento drammatico, la morte di Paolo, un bambino di soli tre mesi, ha fatto si che un padre in preda alla rabbia ed allo sconforto abbia deciso di “vendicarsi” pubblicando su Facebook la foto del medico che avrebbe avuto delle colpe nella morte di suo figlio dopo un intervento definito dai medici di routine. Mario Alinovi, il padre della vittima ha così postato sulla sua pagina Facebook la foto del medico accusato della morte del figlio, ed ha poi scritto una sorta di discalia: “Se li conosci li eviti…il medico della morte”.
Mario Alinovi ha così scatenato l’attenzione dei media, ha dichiarato di voler solo giustizia. Nel frattempo Costantino Troise ha detto: “Capisco il dolore, ma bisogna saper attendere l’esito del giudizio penale. Non possiamo arrivare a questi estremi. Così, si indebolisce una categoria. Già l’uso della denuncia penale pare diventata una prassi, che ha l’unico risultato nel bloccare altri medici che davanti a decisioni delicate non si assumono responsabilità su interventi che possono essere utili seppure rischiosi. E, se al quadro generale, aggiungiamo anche la gogna su Facebook siamo alla barbarie..”
Il padre di Paolo ha così replicato: “La gogna mediatica? Ci sono tre perizie che spiegano che questo medico, la notte in cui mio figlio era ricoverato in ospedale, seppur avvisato, ha aspettato un’ora per intervenire e poi ha somministrato un farmaco che ha solo aggravato la situazione. La perizia del consulente della procura si conclude con queste parole: una incomprensibile attendismo diagnostico e di conseguenza terapeutico ha causato la morte del bimbo. Per lui e gli altri indagati abbiamo anche chiesto la sospensione dal servizio, invece sono tutti ancora lì a lavorare con i bambini”
Attualmente il medico è indagato dalla Procura di Pescara per omicidio colposo poiché avrebbe commesso l’errore di aver atteso troppo prima di intervenire ed avrebbe così fatto al piccolo paziente un’iniezione sbagliata che gli sarebbe stata fatale. Intanto su Facebook cresce l’indignazione e le accuse nei confronti del medico si fanno sempre più aspre e crude.