Strage di studenti in una discoteca in Brasile, si contano 245 morti

Tragedia immane in una discoteca a Santa Maria, nello Stato brasiliano del Rio Grande do Sul per un incendio di vaste proporzioni, che ha causato 245 morti e decine di feriti.
A dare la notizia è stata la stampa brasiliana, sulla base delle informazioni fornite dalla polizia locale di Santa Maria, una città non lontana dal confine tra Argentina ed Uruguay, che è anche una delle principali città studentesche del Brasile, con una popolazione di circa 250mila abitanti.
Ora sono in corso accertamenti attraverso il Consolato generale di Porto Alegre che, su richiesta dell’Unità di crisi della Farnesina, sta verificando la presenza di cittadini italiani tra le vittime dell’incendio.
La discoteca ‘Kiss’ è situata al centro della città e, quando è scoppiato l’incendio, era in corso una festa di studenti.
La causa dell’incendio secondo le prime notizie, sembra essere stata la sciagurata idea, da parte di un musicista della band che stava suonando sul palco del locale, che avrebbe acceso dei fuochi d’artificio. Si è subito levata una densa nube di fumo causata dall’isolante acustico che ricopriva le pareti del locale ha preso fuoco.
Poi il panico a seguito delle fiamme che si sarebbero sviluppate rapidamente, hanno provocato la tragedia per la massa umana che tentava di guadagnare l’uscita.
Il locale, tra l’altro, secondo gli accertamenti, con una capienza di duemila persone, disponeva di un’unica uscita. I vigili del fuoco, la polizia e numerosi volontari intervenuti sul posto, non hanno potuto salvare tutti, ma hanno dato i primi soccorsi, constatando i decessi.
Il governatore dello Stato, Tarso Genro, ha espresso, atraverso Twitter, il proprio cordoglio, definendo quella odierna una “triste domenica” e assicurando che vengono adottate “misure adeguate” per fronteggiare la tragedia.
Anche il presidente brasiliano Dilma Rousseff, appena appresa la tragica notizia, ha interrotto la propria partecipazione al vertice di Santiago del Cile tra Unione europea e Comunità di Stati latinoamericani e dei Caraibi per fare immediatamente ritorno in patria.
Sebastiano Di Mauro
27 gennaio 2013