Alberto Bevilacqua in pericolo di vita presso una clinica romana

Lo scrittore parmigiano Alberto Bevilacqua, 78 anni, una delle figure più significative del nostro panorama letterario, versa in gravi condizioni di salute presso la clinica romana Villa Mafalda. Fu ricoverato nell’ottobre scorso per uno scompenso cardiaco, ma da allora sono intervenute complicazioni infettive di carattere respiratorio, che pare non possano essere adeguatamente curate presso tale struttura privata.
La compagna dello scrittore, Michela Macaluso, anch’essa scrittrice, dopo aver fatto pressioni per un pronto trasferimento presso una struttura ospedaliera meglio attrezzata per il grave stato clinico del suo compagno, ha ricevuto finora solo dinieghi da parte dei responsabili di Villa Mafalda, tanto che la Macaluso si è vista costretta a sporgere denuncia alla Procura.
Va osservato che la degenza giornaliera presso questa clinica romana ammonta a 3000 euro al giorno, pari al soggiorno presso un albergo a cinque stelle. Tutta questa incresciosa situazione, che fa temere per la vita della scrittore se non si interviene prontamente al suo trasferimento, fa ritenere da più parti che l’atteggiamento della clinica possa configurarsi come “ostativo” e chiaramente interessato. Da ottobre ad oggi la retta per la degenza del paziente sembra che ammonti a ben 640.000 euro, 120.000 dei quali già versati.
A complicare la situazione il fatto che la Macaluso non è regolarmente sposata con Bevilacqua e dunque va a ripetersi l’ennesimo caso di mancanza di una legge che regoli pienamente i rapporti delle unioni di fatto, laddove un semplice “compagno” non può prendere decisioni legali per rappresentare l’altro. La firma della Macaluso non ha quindi alcun valore. L’unica parente dello scrittore è una sorella che risiede a Parma, la quale pare non sia nemmeno a conoscenza del grave stato di salute del fratello.
Cosa si aspetta per salvare la vita di Alberto Bevilacqua?!
Angela Grazia Arcuri
Roma, 26 gennaio 2013.