LA MOGLIE DI PISAPIA A VANITY FAIR “A MIO MARITO BERLUSCONI STA SIMPATICO”
Fonte: Vanity Fair
«Giuliano ha domandato a me e a mio figlio: “Ve la sentite di imbarcarci in questa avventura?”». Cinzia Sasso, neo moglie di Giuliano Pisapia, racconta a Vanity Fair – in edicola mercoledì 25 maggio – la sua vita con il candidato sindaco di Milano per il centrosinistra, che ha sorprendentemente ottenuto il 48,1 per cento dei voti contro il 41,6 di Letizia Moratti. La Sasso, inviata di Repubblica, 54 anni, veneziana, ha un figlio di 22 dal primo matrimonio: il 9 aprile proprio a Venezia, dopo 20 anni che stavano insieme, ma ognuno a casa sua, ha sposato Giuliano Pisapia.
Prima di candidarsi Pisapia ha chiesto un parere a lei e a suo figlio. Non ha figli suoi: perché? «Non ha figli, è vero, ma non ha neanche rimpianti: aver figli non è solo una questione biologica, di seme. Sente figli i figli dei suoi fratelli – guai a chiamarli nipoti, gli sembra di essere nonno –, sente figlio mio figlio Francesco, e non solo». E non hai mai pensato di avere un bambino con lui? «Quasi subito, diciamo da quando ci consideravamo una coppia stabile e solida, lui avrebbe voluto adottare, e infatti voleva che ci sposassimo per questo. Poi le cose sono andate diversamente». Come vi siete conosciuti? «Veramente della famiglia Pisapia ho conosciuto per primo suo padre, l’avvocato Giandomenico: era l’85, ero appena arrivata a Milano dal Veneto per lavorare a Repubblica, stavo agli Spettacoli e in Tv, a Indietro tutta, Arbore faceva la gag del “professor Pisapia”, che era diventata un tormentone. Intervistando il padre ho conosciuto Giuliano». Che cosa ha detto, della scelta di candidarsi, la madre di Pisapia? «All’inizio: “Tu sei pazzo!”. Ma l’altro giorno, quando l’ha chiamata per dirle i risultati, gli ha detto: “Adesso devi vincere, se prendi un impegno lo porti a termine”. E poi lei non sopporta Berlusconi». Suo marito no? «No: lo trova divertente e simpatico come intrattenitore, ma inadatto a governare. Strano che lo trovi simpatico? Giuliano è estremamente tollerante, non è prevenuto, e non giudica mai le persone. Ha un’eccezionale apertura mentale». Santo subito? Troviamogli un difetto. «Con le mani non sa fare niente, se ti si rompe qualcosa in casa è inutile. Poi non mi porta mai al cinema a vedere i film che piacciono a me: per lui, solo film da ridere. Per dire, non si è perso uno solo degli ultimi Vacanze di Natale: dice che già la vita è difficile, che almeno al cinema bisogna farsi quattro risate». Matrimonio in campagna elettorale: una scelta strategica? «Ma va’! Ci avevamo pensato quando ancora le primarie erano lontane. Ormai tra di noi era tutto talmente a posto, mio figlio era cresciutissimo, e il nostro un amore davvero maturo… È capitato così». Suo marito porta la fede o fa come il principe William? «Gli ho chiesto di portarla. È l’unica cosa che gli ho chiesto, in effetti. Mi piace, è un segno di appartenenza». Pentita di non averlo sposato prima? «No, questo era il momento giusto. Ogni giorno ci ringraziamo l’un l’altra di essere insieme e di sostenerci: con gli anni siamo diventati molto più buoni. E la sorpresa bellissima di vivere insieme è che ho scoperto che non ci rompiamo i coglioni. Ero molto preoccupata. Invece ci aspetta una magnifica vecchiaia». Dovesse vincere, farà la «first sciura»? «Ma no! Finita la licenza matrimoniale, sono tornata in redazione: amo troppo il mio lavoro. E non rinuncerei mai al mio stipendio, che rischia di essere più alto di quello da sindaco».