Attacco frontale al dirigente della Squadra Mobile milanese. Chi vuole la sua testa?
Non c’è pace alla Squadra Mobile di Milano ed è sempre un continuo fermento di una pasta che lievita, ma chi sono gli enzimi che alimentano questo clima al veleno. Dopo il gossip di agosto, ora un altro colpo di scena: Il Siulp (Sindacato unitario lavoratori polizia), legato alla Cisl, ha divulgato un documento molto duro prospettando “la difficile situazione creatasi nella Squadra Mobile milanese”. Leggendo il volantino, scritto con un linguaggio al vetriolo, si ha la netta sensazione che sia più di una preoccupazione di tutela dei propri iscritti, ma un attacco personale ad Alessandro Giuliano, capo della Squadra Mobile dal 2009, che non chiama mai per nome, bensì solo con il titolo accademico di “primo dirigente, come regolamento vuole. Questa è una forma di “disprezzo” usata quando non si vuole infrangere il regolamento, ma non si vuole neanche dare “importanza” citando il nome. Ma perchè il Siulp, attraverso il suo segretario generale Mauro Guaetta, attacca frontalemente il dr. Giuliano?
Non sono ancora chiari gli obiettivi di questo comunicato diffuso ieri dalla segreteria del Siulp, anzi da un analisi del testo e dall’”accorato” appello finale rivolto al dipartimento di pubblica sicurezza, perchè trovi urgentemente una risoluzione definitiva, pare non vi siano dubbi che si vuole la testa di Giuliano da servire su un piatto d’argento, ma a chi?
Nel volantino si legge «una gestione assolutamente non idonea», oppure «ingiustificabili attriti all’interno del gruppo investigatore» e peggio ancora «un insanabile scollamento tra dirigenza e gran parte degli operatori».
Poi si fa riferimento al volantino anonimo contro le «Barbie», che erano state attaccate dai colleghi maschi, allora viene da pensare se non sia la “vendetta”, servita fredda in risposta alle accuse mosse a quelle donne in divisa, che hanno il potere all’interno di quel delicato settore della Questura. Forse non a caso, il volantino si autodefinisce come una «cartina al tornasole» e afferma «la misura è colma. ll Siulp è preoccupato che il gruppo di investigatori milanesi, che è in prima fila contro il crimine…». L’inchiesta interna non ha ancora dato risultati, ma sicuramente quanto sta succedendo in queste ore allarma i vertici della Questura.
Ma le preoccupazioni sembrano ben diverse e a confermarlo scende in campo Emanuele Brignoli, segretario regionale generale dell’Ugl polizia di stato, con un altro volantino diffuso ieri ha così replicato all’attacco a Giuliano:
«La stranezza è da individuare non tanto nelle critiche ad una cattiva gestione, che ovviamente il Siulp può avanzare qualora individui reali carenze, ma nel fatto che nella riunione indetta dopo il ritrovamento della famigerata lettera anonima, il Siulp non aveva mai fatto nemmeno un cenno a questo malessere che solo ora afferma essere grave. Non è che si tratta solo di un attacco di cattivo gusto a Giuliano?».
Sebastiano Di Mauro
4 settembre 2012