Wind Jet pronta a volare a dicembre, ma ignora i passeggeri. Confconsumatori annuncia battaglia
Pare sempre più concreta la possibilità che Wind jet possa tornare a volare. Questo il risultato di un intensa attività, dopo il blocco dei voli deciso dall’Enac proprio a ridosso del ferragosto. Finalmente Antonino pulvirenti ha fatto conoscere il suo piano di operatività per la low coast catanese, dopo aver avuto il placet del governo, da cui si aspetta una mano per il rilancio della società.
Tutto però dovrà essere discusso in un nuovo incontro da tenersi nei prossimi giorni, tra le parti ionteressate, al Mnistero dello Sviluppo economico, sotto la guida del ministro Corrado Passera, che fin dall’inizio della crisi, ha dato la sua disponibilità.
La soluzione trovata, che in termine tecnico si chiama “concordato preventivo in continuita”, previsto nel decreto sviluppo “Salva Italia” del governo Monti, già operativo, potrebbe salvare Wind jet, perchè permetterebbe alla società di raggiungere un concordato con i creditori per risanare il 35 % dei debiti, attualmente congelati, in attesa di delineare con più certezza il futuro dell’azienda.
Wind Jet, attraverso una New.co, già costituita con un 40% di un imprenditore della grande distribuzione del Nord ed il 5 % dell’Irfis, l’istituto finanziario della Regione Sicilia, che lascerebbe il 55% della società nelle mani del patron del Calcio Catania Antonino Pulvirenti, sarebbe quindi pronta a ripartire, già dal prossimo 5 dicembre, data in cui potrebbe avvenire il primo decollo.
La nuova Compagnia siciliana, potrebbe contare inizialmente su 3/4 aerei, sufficienti comunque a gestire alcune tratte nazionali, impegnando il 40% dei dipendenti. Successivamente la flotta si anplierebbe con altri aerei fino a raggiungere quota 8, che permetterebbe di riassorbire l’80% del personale.
Sembrerebbe un ottima notizia, che giunge dopo un travagliato parto, senonchè, in questa proposta di concordato, che sarebbe stata già presentata al Tribunale, osserva Confconsumatori, il passeggero non ha alcuna considerazione, perchè come osserva l’associazione di consumatori, “ancora una volta, nemmeno una parola é stata spesa per i passeggeri, a conferma del totale disprezzo che Wind Jet ha avuto in tutto questo periodo di crisi nei confronti dei propri clienti”.
l’avv. Carmelo Calì, Presidente di Confconsumatori Sicilia, dichiara: «Lo avevamo affermato e lo ribadiamo con forza: qualsiasi ipotesi che non abbia come priorità la “specialità” del diritto al rimborso e al risarcimento dei passeggeri incontrerà la nostra avversione e impugneremo ogni conseguente atto innanzi a tutte le competenti autorità giudiziarie.»
L’avvocato Calì, paladino di Confconsumatori, che con passione e spirito di abnegazione, ha preso a cuore la difesa dei passeggeri Wind Jet, prosegue dicendo: «Ci rifiutiamo di pensare che all’interno della compagnia non ci si renda conto dei danni e dei disagi che sono stati arrecati ai passeggeri, e quindi se neanche in questa occasione ci si é preoccupati di dire una parola chiara sui passeggeri ed é evidente che questo è l’ultimo dei pensieri di Wind Jet.».
In altri interventi l’associazione Confconsumatori aveva sottolineato quanto adesso viene ribadito e cioè che l’art. 783 del codice della navigazione, avente per oggetto la “tutela del consumatore” afferma in modo chiaro ed inequivocabile i diritti dei passeggeri, dai quali, qualsiasi sia il futuro societario della vecchia e della nuova compagnia, non si può prescindere. Altrettanto dicasi per il regolamento comunitario n. 261/2004, che invece reiteratamente viene violato da Wind jet.
Per qesto si chiede a tutte le autorità preposte di verificare, preventivamente, la tutela dei diritti dei passeggeri, ancor prima di autorizzare qualsiasi cessione, sotto le diverse possibili forme temporanee o definitive.
A quando ora una risposta ai 300 mila passeggeri che attendono delle buone notizie, dopo essere stati vessati in ogni modo ed ancor oggi continuano a subire disagi, dal momento che Wind Jet aveva accettato prenotazioni fino a novembre, nonostante i gravi problemi economici che la agitavano. Una grave imprudenza che ora si sta trasformando in menefreghismo.
Sebastiano Di Mauro
15 settembre 2012