Immigrati, tragedia a Lampedusa: un morto e 79 dispersi
Nuova tragedia a Lampedusa dove l’ennesimo “barcone della speranza”, con 136 persone a bordo (120 uomini, 10 donne e 6 minori), è naufragato causando la morte di un migrante, altri 79 sono dispersi.
L’allarme era già stato lanciato nel pomeriggio di ieri, quando con un telefono satellitare uno dei migranti aveva avvertito la capitaneria di porto di Palermo di un avaria che stava portando al naufragio il barcone su cui si trovava, a 12 miglia da Lampedusa.
L’intervento della Capitaneria e della Guardia di Finanza è stato immediato ma al loro arrivo era già successo il peggio: decine le persone aggrappate agli scogli (presenti in prossimità del vicino isolotto di Lampione), molte altre cercavano di tenersi a galla, nessuna traccia del barcone. Da quel momento sono cominciati i soccorsi che hanno portato al salvataggio di 56 persone che sono già state trasferite nel centro di accoglienza di contrada Imbriacola. Al momento proseguono le ricerche al largo e la stima dei dispersi è altissima: 79 persone risultano ufficialmente disperse e con il passare delle ore le speranze di trovarle in vita si fanno sempre meno probabili.
Attualmente sono impiegati nelle ricerche tre unità Militari Nato, 2 Motovedette della Guardia costiera, 2 della Guardia di Finanza , una dei Carabinieri, un velivolo della Guardia Costiera, uno lussemburghese del Fontex (Agenzia Europea per la difesa delle Frontiere), 3 gruppi diving – ai quali si stanno per aggiungere gli operatori del III
Nucleo Sub della Guardia Costiera provenienti da Messina – e numerose unità di privati e pescatori.
Intanto la Procura di Agrigento, che coordina l’inchiesta aperta oggi per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio, ha affermato che il barcone potrebbe non essere affondato, il Procuratore capo Renato Di Natale, ha affermato: “Non abbiamo ancora gli atti a disposizione ma l’ipotesi privilegiata è proprio quella della ‘nave madre’, sia in base alle testimonianze che sono state raccolte finora, sia perché né Guardia di Finanza né Capitaneria hanno rinvenuto pezzi del barcone che sarebbe affondato”.
Gli immigrati quindi potrebbero essere stati accompagnati da una cosiddetta ‘nave madre’, cioè una grande imbarcazione con a bordo gli scafisti, e poi essere stati o gettati in acqua o lasciati vicino all’isolotto di Lampione.
Enrico Ferdinandi
7 settembre 2012