Pillola abortiva RU-486: prima vittima in Europa

di Roberto Mattei
Si tratta della rara ma letale infezione da Clostridium Sordeli che avrebbe provocato già 9 vittime negli Stati Uniti d’America.
Alcuni la chiamano impropriamente “pillola del giorno dopo”, altri semplicemente “pillola abortiva”. E’ la RU-486, medicinale utilizzato da molte donne nel mondo per l’aborto non chirurgico e da sempre al centro delle polemiche, proprio per questa sua peculiarità di stroncare una vita sul nascere. Questa volta però, le vite recise sono state due: quella del nascituro e quella della mamma, una ragazza portoghese di 16 anni.
A provocare la morte della giovane uno shock setticemico. La sedicenne, dopo l’assunzione della pillola abortiva era stata colpita da un infezione di Clostridium Sordelii, un batterio che può essere presente nella flora intestinale e vaginale, in grado di produrre potenti composti tossici. Il contagio si presenta con nausea, vomito, diarrea e forti dolori addominali e solo di rado è mortale. In questo caso, però, è sopraggiunta la crisi di insufficienza vascolare sistemica che non ha dato scampo alla ragazza. Sempre più giovani donne nel mondo ricorrono a questo metodo abortivo, che offre loro la possibilità di interrompere una gravidanza indesiderata senza alcun intervento chirurgico e il vantaggio di assumere la pillola in completo anonimato, al di fuori delle mura ospedaliere (in alcuni stati è però obbligatorio il ricovero).
Il grande problema di questo medicinale è però rappresentato dalla sua facile reperibilità, attraverso canali non ufficiali, ad esempio internet, da parte dei minori. Sovente è proprio il timore che altri sappiano della gravidanza (genitori, parenti, ecc.) a spingere le ragazze, spesso straniere, alla ricerca di strade alternative per il reperimento del farmaco, con gravi conseguenze per la propria salute.
Infatti, non dobbiamo dimenticare che la RU-486 è pur sempre una medicina e come tale ha delle controindicazioni che possono mettere a repentaglio la nostra stessa vita e richiedere l’immediato intervento di un medico. Ne sanno qualcosa le donne statunitensi dove, sino ad oggi, sono stati accertati ben nove casi di decesso per lo stesso agente patogeno che ha colpito la ragazza portoghese.
Per noi Europei, invece, rappresenta il primo episodio in cui sia stata rivelata la presenza della rara ma letale infezione da Clostridium Sordeli.
Speriamo che prima o poi qualcuno capisca l’importanza della vita umana e si adoperi per salvaguardarla ad ogni costo. Come si riconosce la dignità di persona a un bimbo appena nato la stessa cosa deve essere fatta all’interno del grembo materno: dentro o fuori il bambino è sempre lo stesso.