Addio Pininfarina: genio dello stile italiano
È morto quest’oggi, Sergio Pininfarina, uno dei massimi esponenti del genio italiano. Si è spento a Torino, in quella stessa città che lo aveva visto nascere l’8 settembre 1926 e che poi lo avrebbe trionfare a 25 anni quando da poco laureato in ingegneria gli venne assegnato il compito di occuparsi del design della Ferrari. Difatti suo padre, Battista Pininfarina aveva da poco stretto un accordo con la casa automobilistica di Enzo Ferrari: fu così che divenne protagonista, in ombra, di un simbolo, di uno stile, dell’estro italiano nel mondo.
Chi dice Ferrari non dice solo motori all’avanguardia e tecnologia, ma forme uniche ed emozionanti, quelle che negli anni Pininfarina ha donato alle rosse di Maranello.
Un ascesa che negli anni non si fermerà solo al mondo dell’automobilismo, dal 1988 al 1992 è stato presidente di confindustria mentre dal 1979 al 1988 deputato al Parlamento europeo per poi diventare senatore a vita nel 2005, eletto dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Giorgio Squinzi, attuale presidente di Confindustria, ha dichiarato: “se ne va un simbolo del Made in Italy. Ho avuto modo di conoscerlo e presentarlo in Confindustria. Pininfarina è stato uno dei grandi dell’industria italiana, è una grossa perdita”.
Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha invece affermato quest’oggi a Palazzo Madama che: “Con Sergio Pininfarina, scompare indubbiamente una delle piu’ grandi personalita’ nel campo industriale e sociale della storia italiana. Con la sua scomparsa si rinnova la consapevolezza di quanto il nostro Paese abbia bisogno, ora piu’ che mai, di personalita’ capaci di contribuire, con creativita’, ricerca dell’innovazione e scelte lungimiranti, a rafforzare il tessuto economico-produttivo, nell’ottica di una ripresa economica stabile e duratura. Sono certo di interpretare i sentimenti di tutti voi nel manifestare alla famiglia del senatore Pininfarina il nostro cordoglio e la nostra affettuosa partecipazione e nell’invitare l’Assemblea ad osservare un minuto di silenzio e di raccoglimento, nella memoria commossa del nostro illustre Collega”.
Enrico Ferdinandi
3 luglio 2012