Emilia Romagna: nuova forte scossa alle 17:16. E’ allarme sciacalli
Dopo dieci giorni di scosse, che hanno causato il crollo di molti capannoni e case e la conseguente morte di 24 persone, con centinaia di feriti ed oltre 14.000 sfollati, gli abitanti dell’Emilia Romagna hanno vissuto un’altra notte di paura. Difatti l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha rilevato ben 29 scosse. Le scosse non hanno interessato solo l’Emilia ma anche altre zone d’Italia, le più forti sono state registrate alle 4:16 di magnitudo 2.7 nel territorio lombardo ed alle 5:16 al largo delle coste campane e lucane, nel golfo di Policastro, una scossa di magnitudo 3.
Intanto ieri il premier Mario Monti ha dichiarato che lo stato reperirà i fondi per far fronte all’emergenza in Emilia dai tagli della spending review e da un nuovo aumento delle accise sui carburanti. Quest’ultima opzione prevede, a partire da oggi, un aumento di 2 centesimi sia sulla benzina che sul gasolio e resterà in vigore fino al 31 dicembre di quest’anno.
Il sottosegretario Antonio Catricalà ha specificato che: “Lo stanziamento deciso dal Cdm è di 2 miliardi e mezzo di euro, 500 milioni saranno reperiti con l’aumento delle accise sui carburanti, poi 1 miliardo per il 2013 e uno per il 2014 che recupereremo con lo spending review soprattutto sotto l’aspetto dell’acquisizione di beni e servizi e anche con un programma di dismissioni già elaborato”.
Aggiornamento delle ore 19:42
Nel pomeriggio il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, riferendosi ai terremoti in Emilia Romagna ha affermato: “dobbiamo avviare al più presto un piano sulla sicurezza, in particolare sulla sicurezza sismica”, pochi minuti prima di queste parole, alle 17:16 nel modenese la terra è tornata a tremare oltre i 4 gradi della scala Richter. Epicentro proprio nel centro storico di Modena, anche se non si registrano nuovi crolli la paura dei cittadini per il futuro restano molti e si fanno più intensi sopratutto per l’agire dell’uomo e non della natura. Difatti dopo le polemiche riguardanti costruzioni non a norma e presunte attività di trivellamento del suolo per trovare petrolio eseguite non a norma oggi a pesare sono gli atti di quelli che sono stati definiti “gli sciacalli del terremoto” che stanno facendo razzia delle case libere e talvolta si spacciano per la Protezione Civile intimando, sopratutto agli anziani, di abbandonare la propria casa in quanto a rischio di crollo e poterla così svuotare in tutta calma.
Il procuratore capo di Modena, Vito Zincani ha comunicato che la procura di Modena ha chiesto ai carabinieri e alla questura di intensificare i controlli delle abitazioni lasciate libere da chi si è rifugiato in campi e strutture di accoglienza e ha poi aggiunto che: “è stato segnalato un caso che ha sollevato molti dubbi. Alcune persone andavano di casa in casa preannunciando l’arrivo di una scossa molto forte. L’episodio è avvenuto in provincia di Modena. Queste persone sono state fermate e identificate”.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha fatto sapere che “la sequenza sismica della pianura padana emiliana è proseguita nella notte e nella mattina di oggi con 77 scosse localizzate dalla rete sismica nazionale, di cui tre di magnitudo superiore o uguale a 3. L’attività sismica di queste si è concentrata principalmente nel settore occidentale della struttura, dove si erano registrati i forti eventi del 29 maggio (presso i comuni di Camposanto, Cavezzo, Medolla, San Felice sul Panaro, Mirandola, in provincia di Modena)” mentre il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini ha affermato: “Ho cominciato a parlare di un piano nazionale per la sicurezza del territorio non appena mi sono insediato. Un piano che duri quello che deve durare ma almeno 15 anni. La priorità è una grande infrastruttura per il nostro paese, e l’evento sismico di questi giorni ne ha richiamato la necessità – da realizzare, secondo il ministro – sia con risorse pubbliche che con investimenti privati agevolati”.
Enrico Ferdinandi
31 maggio 2012