Spaccio di banconote e titoli di stato fasulli, tra i 28 indagati anche un giudice del Tar del Lazio
ROMA – Associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate e favoreggiamento verso l’associazionismo di tipo mafioso: sono queste le accuse mosse nei confronti di 28 persone – tra le quali spicca il giudice del Tar del Lazio Franco Angelo Maria Bernardi – destinatarie di un avviso di conclusione indagine emesso dalla Procura partenopea al termine di un’inchiesta svolta tra novembre 2011 e settembre 2013 che ruotava attorno a Mauro Russo, persona ritenuta vicina a Pasquale Scotti, il boss della NCO arrestato il 27 maggio scorso dopo anni di latitanza.
Il lavoro dei carabinieri, coordinati dai Sostituti Procuratori Giovanni Conzo, Luigi Landolfi e dal Procuratore Aggiunto Giuseppe Borrelli, ha consentito di raccogliere elementi per scoprire l’esistenza di un’organizzazione criminale internazionale finalizzata all’acquisto e alla diffusione di monete, banconote – frutto di reati – e falsi titoli di stato stranieri per truffare banche e privati e favorire in tal modo il gruppo camorristico del clan Belforte.
Secondo quanto emerso dal lavoro d’indagine, Mauro Russo aveva il compito di concentrare i capitali frutto di reato e farli arrivare nelle mani degli altri membri della cricca per la successiva immissione in canali finanziari. Il giudice De Bernardi forniva invece il proprio ufficio – all’interno del Tar Lazio – per le riunioni del gruppo, attivandosi anche per individuare canali finanziari adatti alle operazioni di riciclaggio.
L’indagine ha coinvolto anche Michele Santoro, sindaco del Comune di Baia e Latina (CE) che, insieme ad altri soggetti ora indagati, sarebbe entrato in possesso di numerose banconote contraffatte. L’inchiesta ha condotto inoltre ad alcuni sequestri – due dei quali in collaborazione con la Polizia Federale svizzera – di banconote da 1 dollaro, contraffatte per imitare i titoli di stato del debito pubblico americano; ‘silver coin certificate‘ da 1 milione di dollari ciascuno.
Davide Lazzini
10 luglio 2015