Emilia Romagna: 15 scosse nella notte, 850 vigili del fuoco al lavoro
Un’altra notte di scosse in Emilia Romagna dove sono stati registrati quindici eventi sismici nella fascia oraria compresa fra la mezzanotte e le 5:10 del mattino. Secondo i dati diffusi dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) la scossa più forte è stata registrata a 0:53 con magnitudo 2.9 ed epicentro in prossimità dei comuni mantovani di Poggio Rusco e San Giovanni del Dosso, e di quelli modenesi di Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro.
Inoltre, come accaduto nella scorsa notte, due scosse di terremoto di magnitudo 4.3 e 3.2 sono state registrate rispettivamente alle 3:06 e alle 3:32 al confine tra Calabria e Basilicata, non sono stati registrati feriti ma danni ad alcuni edifici tra cui il campanile della chiesa della Maddalena, a Morano, dove sono caduti alcuni pezzi di cornicione. Proprio a Morano quest’oggi le scuole rimarranno chiuse.
Ad otto giorni di distanza da quel devastante terremoto di magnitudo 5.9 che causato sette vittime e migliaia di sfollati continua senza sosta il lavoro dei Vigili del Fuoco, dell’Esercito e dei volontari per mettere in sicurezza le province più colpite, fra cui quelle di Mantova, Ferrara, Modena, Bologna, Reggio Emilia e Rovigo.
Grazie ai rinforzi provenienti da Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio e Marche sono oltre 850 i vigili del fuoco che stanno operando in queste zone e che fin ora hanno portato a termine oltre 7.500 interventi. I lavori per la messa in sicurezza degli edifici ed il conseguente ritorno alla normalità però sembra ancora lungo.
Ieri si sono celebrati i primi funerali di due delle vittime del terremoto: Leonardo Ansaloni, l’operaio di 51 anni, vittima del crollo del capannone dove stava lavorando, nei forni della Ceramiche Sant’Agostino, in provincia di Ferrara, e di Gerardo Cesaro, 55 anni, che è stato travolto dallo smottamento del tetto della fonderia di alluminio Tecopress, sempre a Sant’Agostino, dove stava svolgendo, come le altre vittime del terremoto, il turno di notte.
Enrico Ferdinandi
28 maggio 2012