55enne cieco percepisce l’invalidità dall’Inps ma guida e va a caccia
BERGAMO – Dal 2007 ha percepito 800 euro al mese dall’Inps per la sua cecità ma attraverso alcuni controlli sono emersi dettagli che lasciano pensare a una truffa ai danni dell’Ente previdenziale. Il 55 enne, imprenditore agricolo residente in un comune della Valle Brembana, di cui in passato è stato anche assessore e vice sindaco, aveva infatti la patente, il porto d’armi e la licenza di caccia. Ma come può un cieco guidare un auto e manovrare un’arma in sicurezza? Tino Palestra, giudice per l’udienza preliminare, si è posto il quesito ed ha ascoltato il 55 enne, accusato di truffa aggravata ai danni dell’Inps.
Attraverso alcuni controlli effettuati dall’Ente, che hanno portato alla luce le incongruenze tra attività svolte e tipo di danno fisico, l’uomo era stato denunciato a piede libero. L’imprenditore però si è sempre difeso sostenendo di essere affetto da un difetto visivo, nato in seguito ad un incidente avvenuto in casa nel 2004. Secondo il suo racconto il computer su cui all’epoca stava lavorando cadde a terra e dallo schermo, andato in frantumi, alcune schegge di vetro finirono proprio negli occhi del 55 enne. Da allora l’uomo soffrirebbe di un deficit visivo, che gli consentirebbe di vedere nitidamente solo per qualche minuto.
In una memoria difensiva l’imprenditore agricolo sostiene di essersi più volte recato a caccia ma, ha precisato, in qualità di accompagnatore; limitandosi cioè a portare i fucili. Tuttavia la normativa vigente richiede il possesso della licenza di caccia e il porto d’armi anche per chi svolge questa mansione. Per quanto riguarda invece la patente, il 55enne sostiene di utilizzare una vecchia auto di proprietà del fratello, ma solo per brevi tragitti nel paese dove abita e solo quando la vista glielo consente.
Il giudice ieri ha ascoltato la tesi difensiva, illustrata dall’avvocato Marco De Cobelli, e ha poi rinviato l’udienza al 10 giugno, giorno incui potrebbe emettere la sentenza.
Davide Lazzini
5 giugno 2015