Mafia e scommesse: i nomi di chi ha ucciso il calcio
ROMA – “Ora basta con il fatto che personaggi di discutibile approccio governino il calcio a tutti i livelli. Faccio un appello alla Federazione, alla Lega, al Coni; restituiamo il calcio alle famiglie”: così Matteo Renzi a Rtl sull’ “imbarazzante” vicenda calcioscommesse emersa a seguito dell’operazione ‘dirty soccer‘ che ha portato all’arresto di 50 persone su 70 indagati ed ha coinvolto numerose squadre e società di calcio. Il primo Ministro si è detto “disgustato” ma a poco servono le parole per risolvere la questione scommesse. Occorrono provvedimenti seri, radicali e immediati altrimenti meglio che il calcio non ‘torni alle famiglie’ solo con qualche cerotto a coprire un male che a ben vedere è vecchio quasi quanto il calcio stesso.
A testimoniare la gravità e l’estensione della malattia ci sono le parole del Pm titolare dell’inchiesta Elio Romano: “Due gruppi criminali organizzati, tra loro distinti, ma aventi un trait d’union soggettivo, dediti ad architettare frodi sportive, combinando incontri di calcio del campionato dilettantistico e dei tornei professionistici. Un’organizzazione – prosegue il pm – alimentata anche dal denaro che proviene dai ‘signori’ delle scommesse e cioè personaggi, di cui alcuni ancora non identificati, che vivono in Asia (Kazakistan), nell’est d’Europa (Serbia e Slovenia) e in Russia e che, comunque, in Italia hanno la loro longa manus nel gruppo criminale. Attraverso la mediazione di dirigenti sportivi disonesti e avventurieri in cerca di facili profitti, i finanziatori stranieri irrorano le casse delle organizzazioni criminali oggetto d’indagine fornendo denaro ai criminali ‘nostrani’, che lo usano in primis per corrompere i calciatori in modo da avere partite combinate su cui scommettere e realizzare ingenti guadagni, sempre senza l’alea propria della scommessa. L’inchiesta – aggiunge Romano – ha permesso di far emergere la parte marcia del mondo del pallone della LND e della Lega PRO, che è poi quello più visceralmente legato alla provincia italiana”.
Ed eccola la ‘parte marcia’, l’ensemble di presidenti, dirigenti sportivi, allenatori, calciatori, personaggi collusi e finanziatori stranieri che ‘dirty soccer’ ha permesso di identificare: tra i presidenti troviamo Mario Moxedano del Neapolis; Antonio e Giorgio Flora, rispettivamente presidente e vice presidente del Brindisi; Maurizio Antonio Pagniello, ex presidente del Trento.
Per quanto riguarda i dirigenti, l’inchiesta ha coinvolto Antonio Ciccarone, ds del Neapolis; Francesco Molino, ds del Montalto Uffugo; Antonio Palermo, Montalto Uffugo; Vito Morisco, dg del Brindisi; Ercole Di Nicola, ds Aquila; Vincenzo Nucifora, ex ds Torres; Mauro Ulizio, dg Monza e dg di fatto del Pro Patria; Massimiliano Carluccio, socio occulto e dirigente di fatto della Pro Patria; Gianni Califano, ds Monza; Fabrizio Maglia, Vigor Lamezia e Felice Bellini, dirigente marketing Vigor Lamezia.
Ovviamente nessuna combine riuscirebbe senza calciatori compiacenti, eccoli: Raffaele Moxedano, Neapolis; Emanuele Marzocchi Puteolana; Salvatore Astarita, ex Akragas; Savino Daleno, ex calciatore e consulente del Brindisi; Fabio Di Lauro, ex calciatore e imprenditore; Marco Guidone, Santarcangelo; Francis Obeng, Santarcangelo; Mohamed Lamine Traorè Santarcangelo; Giacomo Ridolfi, Santarcangelo; Andrea Ulizio, San Marino ex Pro Patria; Adolfo Gerolino ex Pro Patria; Vincenzo Melillo Pro Patria.
Il gruppo criminale si era assicurato anche la collaborazione di alcuni allenatori quali Marco Tosi, ex Pro Patria e Ninni Corda, Barletta. Ma c’è dell’altro: dall’inchiesta emergono anche i nomi di Daniele Ciardi, magazziniere Santarcangelo; Enrico Malvisi, imprenditore e scommettitore; Marcello Solazzo, uomo fiducia Carluccio; Stefano Benini, uomo fiducia Carluccio; Alberto Scarnà, sovrintendente polizia e uomo fiducia Di Lauro; Raffaele Pietanza, uomo fiducia Carluccio e Solazzo; Diego De Palma, imprenditore e finanziatore; Raffaele Poggi, finanziatore; Bruno Califano, padre di Gianni; Massimo Cenni; Sebastiano La Ferla, uomo fiducia Bellini.
Tra i ‘finanziatori’ stranieri implicati nelle scommesse truccate figurano: Aleksander Brdanin; Uros Milosavljevic; Milan Jovicic; Ala Timosenco, interprete; Erikson Araci, collaboratore Di Lauro; Ioana Delia Dan, interprete; Edmond Nerjaku imprenditore e finanziatore; Robert e Adian Farrugia.
Davide Lazzini
20 maggio 2015