Arrestato Gratien Alabi, il frate congolese indagato per la scomparsa di Guerrina Piscaglia
ROMA – A distanza di quasi un anno, il caso della scomparsa di Guerrina Piscaglia, avvenuta il 1° maggio 2014 dalla sua abitazione di Ca’ Raffaello, frazione di Badia Tebalda (Ar), potrebbe dirsi giunta al suo epilogo.
A seguito dell’articolo apparso in data 11 aprile su queste pagine, relativo alla vicenda, ci sembra dovere di cronaca riportare gli ultimi importanti sviluppi sul caso.
Il 23 scorso il frate congolese Gratien Alabi, chiamato padre Graziano, su ordinanza del gip Piergiorgio Ponticelli è stato tratto in arresto a Roma in un convento sito nel quartiere Aventino. In data odierna, 25 aprile, sarebbe scaduto il divieto di espatrio imposto in via cautelativa nei suoi confronti dalla Procura di Arezzo in quanto indagato per favoreggiamento, imputazione ora cambiata in “omicidio volontario e occultamento di cadavere “.
Il nuovo capo d’accusa sarebbe imperniato, secondo le ulteriori indagini degli inquirenti, sul cellulare della donna trovato in possesso di padre Graziano e dal quale sarebbero scaturite prove decisive per il fermo. Il religioso, trasferito dopo il suo arresto a Roma nella casa circondariale di Arezzo, resta a disposizione del pm Marco Dioni al quale sono affidate le indagini.
Angela G. Arcuri
25 aprile 2015