Terrorismo: blitz polizia contro rete Al Qaeda in Italia
SASSARI – È scattato all’alba il blitz della Digos di Sassari coordinato dalla Procura distrettuale di Cagliari contro la rete terroristica Al Qaeda con base operativa in Sardegna. Sono stati emessi in tutto 18 ordini arresto, di cui nove sono stati eseguiti nei confronti di otto pachistani e un afgano. Dei nove fermati, tre sono stati bloccati a Olbia, due a Civitanova Marche e altri a Bergamo, Roma, Sora (Frosinone) e Foggia. Dalle ordinanze di custodia cautelare si legge di “un’organizzazione dedita ad attività criminali transazionali, che s’ispirava ad al-Qaeda e alle altre formazioni di matrice radicale sposando la lotta armata contro l’Occidente e il progetto d’insurrezione contro l’attuale governo in Pakistan”. La formazione terroristica aveva a disposizione armi e numerose persone disposte a compiere atti di terrorismo in Pakistan e in Afghanistan, per poi rientrare nuovamente in Italia. L’organizzazione era impegnata anche nel traffico di migranti, che dal Pakistan e dall’Afghanistan erano introdotti nel nostro paese illegalmente per poi proseguire il loro viaggio verso il Nord Europa. In Italia, il loro ingresso avveniva tramite imprenditori compiacenti che fornivano dei falsi contratti di lavoro, in altri casi con documenti falsi per cui i migranti risultavano vittime di persecuzioni etniche o religiose.
Dalle indagini è emerso che due degli arrestati hanno fatto parte, in Pakistan, della rete di fiancheggiatori che proteggeva Osama Bin Laden. Sono emersi anche contatti diretti tra le famiglie degli affiliati e il capo di Al Qaeda. Diversi gli elementi di spicco dell’organizzazione sgominata, tra i quali, Khan Sultan Wali, capo della comunità islamica di Olbia, aveva creato una società che lavorava all’interno del cantiere del G8 a La Maddalena, nel 2009. Un ruolo importante era anche quello di un Imam e formatore coranico che operava tra Bergamo e Brescia, l’uomo era addetto alla raccolta dei fondi da destinare per gli attentati terroristici in Pakistan, i soldi erano inviati nel paese del Medio Oriente tramite altri membri dell’organizzazione.
Tra gli arrestati ci sono anche gli autori di diversi atti di terrorismo in Pakistan, compresa la strage del mercato di Peshawar, Meena Bazar, avvenuta a ottobre 2009 in cui furono uccise più di 100 persone.
Dalle numerose intercettazioni è emersa la presenza di Italia di un kamikaze pronto a progettare un attentato in Vaticano nel 2010, sfumato per la pressione della Polizia in quel periodo. Il portavoce del Vaticano, Padre Lombardi ha dichiarato all’Ansa: “Da quel poco che si dice sembra una ipotesi del 2010 senza seguito. Quindi la cosa non è oggi rilevante e non è motivo di particolari preoccupazioni”.
Soddisfatto il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano: “Congratulazioni al nostro antiterrorismo, alla polizia e ai magistrati per la straordinaria operazione con cui è stata smantellata una rete di trafficanti di uomini e di persone accusate di terrorismo” – e aggiunge – “Significa che il nostro sistema funziona, che il nostro è un grande Paese capace di assestare questi colpi”.
Marilena Tuveri
24 aprile 2015