Muos, il Cga respinge il ricorso dell’Avvocatura dello Stato
NISCEMI – Il Consiglio di giustizia amministrativa ha respinto la richiesta di sospensiva presentata dal ministero della Difesa sul caso Muos. A seguito della sentenza del Tar di Palermo, che ha dichiarato abusivi i lavori di costruzione dell’impianto, l’Avvocatura dello Stato – per conto del ministero della Difesa – aveva chiesto al Cga di sospendere gli effetti di quella decisione in cambio della promessa di non mettere in funzione l’impianto, fino a quando non ci sarà un nuovo giudizio riguardo la sentenza emessa dal Tribunale amministrativo regionale.
Il Consiglio ha però respinto la richiesta; tra le motivazioni della decisione – oltre al fatto che il Muos è sotto sequestro – ci sono le verifiche e le valutazioni fatte in precedenza da altri organi giudiziari. In sintesi, i lavori al cantiere nella base statunitense di Niscemi restano dunque bloccati.
Per i giudici “il sequestro preventivo rende allo stato intangibile la situazione di fatto, escludendo quindi il prodursi dell’effetto ripristinatorio” cioè la tanto temuta demolizione. Oltre a questo elemento, il Cga ha emesso il suo giudizio anche in base “agli accertamenti tecnici effettuati nel corso del 2014 e all’integrazione alla verificazione disposta nel giudizio di primo grado” ovvero la relazione del perito del Tar, Marcello D’Amore, ingegnere e docente all’università La Sapienza di Roma.
Il Tar aveva affidato proprio a D’Amore il compito di effettuare una prima perizia sull’impianto militare di telecomunicazioni, dalla quale emerse quanto i controlli effettuati fossero insufficienti. Il lavoro del perito è stato inoltre integrato con nuove precisazioni che, a proposito della relazione dell’Istituto superiore di sanità, parlavano di “problematiche trattate in maniera non esaustiva” e invitavano a “ulteriori doverosi approfondimenti”. L’udienza nel merito della sentenza del Tar si svolgerà il prossimo 8 luglio.
Soddisfazione per i legali del movimento ‘No Muos’ Nello Papandrea, Paola Ottaviano e Nicola Giudice, che commentano: “E’ un bel segnale perché il Cga non ha semplicemente detto che non c’era il principio di urgenza, in quanto il rischio immediato è coperto dal sequestro penale, ma è entrato in una valutazione che riguarda più la fondatezza dell’appello presentato dal ministero della Difesa. A noi sembra che i giudici abbiano lasciato intendere che, almeno al momento, l’appello non sia fondato”.
Lunedi prossimo ci sarà un nuovo importante passaggio per il futuro del Muos; il tribunale del Riesame di Catania si pronuncerà sul sequestro penale, chiesto e ottenuto lo scorso 1 aprile dalla procura di Caltagirone e impugnato dall’Avvocatura dello Stato per conto del ministero della Difesa.
Davide Lazzini
17 aprile 2015