Belluno: denunciato impiegato assenteista
BELLUNO – Chi non ha il lavoro lo vorrebbe e chi ce l’ha si assenta, è l’ennesima storia di truffa ai danni dello Stato. L’ultimo episodio è accaduto a Belluno, Marino Zoldan, 55anni, impiegato comunale da 14 anni nel settore manutentivo è stato denunciato dalla Guardia di Finanza per truffa aggravata e continuata, falso ideologico in atti pubblici e danneggiamento di edificio pubblico.
Le Fiamme Gialle lo tenevano sotto controllo dal novembre dello scorso anno dopo diverse segnalazioni. Il tutto, infatti, avveniva sotto lo sguardo dei suoi concittadini. La mattina l’uomo si recava regolarmente al suo posto di lavoro negli uffici comunali e timbrava il badge, dopo di che anziché indossare tuta da lavoro e recarsi nelle aree pubbliche da ripulire con gli attrezzi da lavoro, l’impiegato iniziava il suo giro per la città tra i vari locali, per scambiare quattro chiacchere con gli altri clienti del bar o leggere i vari quotidiani.
Dalle immagini raccolte dalla Guardia di Finanza durante i pedinamenti, emerge anche che Zoldan, saltuariamente, trascorreva generalmente un’ora al giorno nel locale comunale messogli a disposizione come spogliatoio, senza motivazione poiché il suo compito era di manutenzione del verde pubblico.
Tra le altre mansioni c’era anche quella dello sgombero dei marciapiedi dalla neve durante il periodo invernale, ma anche in questo caso l’impiegato trascorreva il suo tempo a spasso per Belluno in jeans e giubbotto, mentre i suoi colleghi in tuta arancione erano regolarmente sui marciapiedi a spalare la neve. Tutto questo a fronte di uno stipendio di 1100 euro, regolarmente retribuito mensilmente.
Coordinati dal Pubblico Ministero Roberta Gallego, i militari del Nucleo di polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Belluno hanno riscontrato che l’impiegato assenteista attestava regolarmente la propria presenza a lavoro nelle settimane incriminate, infatti, sul quaderno di lavoro sul quale avrebbe dovuto tenere il resoconto completo dei lavori di pulizia eseguiti, come previsto dall’apposito ordine di servizio comunale, l’uomo annotava per ciascun giorno “lavorativo” la frase generica “Pulizia luoghi di lavoro”.
Nel corso delle indagini è emerso anche che Zoldan ha usufruito anche di 60 giornate di astensione da lavoro previste ai sensi della legge 104/92, percependo regolarmente lo stipendio, per assistere la madre invalida. Un’assenza illegittima, in quanto la madre ascoltata dagli inquirenti ha riferito che a causa di dissapori non vedeva il figlio da diverso tempo.
Marilena Tuveri
16 aprile 2015