Arrestato a Regalna il boss latitante Sebastiano Mazzei

CATANIA – Gli agenti della polizia di Stato di Catania in collaborazione il Servizio centrale operativo di Roma hanno scovato e arrestato Sebastiano ‘Nucciu’ Mazzei, boss e figlio del capoclan Santo ‘U carcagnusu’, ora in regime di 41/bis. Ritenuto alla guida dell’omonima cosca, era di fatto latitante dallo scorso aprile, quando sfuggì agli arresti dell’operazione ‘Scarface’.
Gli agenti della squadra mobile lo hanno preso a Ragalna, piccolo paese etneo in provincia di Catania, dove si nascondeva con la moglie in una villetta al civico 3 di Vico delle Rose. Al momento dell’arresto ‘Nuccio’ Mazzei non aveva armi addosso, sebbene alcune fonti abbiano parlato di un’accetta nascosta sotto al materasso.
Sebastiano Mazzei, 43 anni, è sospettato di essere il gestore degli affari illeciti dei ‘Carcagnusi’ come il “reinvestimento dei proventi derivanti dalle attività illecite – e non soltanto estorsioni, ma anche bancarotte aggravate dal metodo mafioso – nel circuito legale, attraverso l’acquisto di attività economiche, tutte fittiziamente intestate a prestanome”.
L’attività portata avanti da Mazzei gli valse anche l’accusa di traffico di stupefacenti nell’ambito dell’operazione ‘Ippocampo’, chiusa l’8 luglio scorso dalla Dia di Randazzo e dai carabinieri di Catania. Al tempo Mazzei era già latitante da qualche mese e per questo non fu arrestato. Il boss era accusato di associazione mafiosa e traffico di droga in collegamento con organizzazioni criminali calabresi della Piana di Gioia Tauro. Secondo l’accusa, il clan esercitava una posizione di predominio criminale nel rione San Cristoforo di Catania e, secondo le ricostruzioni dei pentiti alla Dda della Procura, avrebbero avuto un ruolo nel progetto di guerra di mafia tra i ‘Carateddi’ e il clan Santapaola, scongiurata dagli arresti delle forze dell’ordine.
Davide Lazzini
11 aprile 2015