Terrorismo, espulso dall’Italia Imam di Lucca: “Minaccia per la sicurezza”
LUCCA — Abdel Mounime Halda, di 33 anni, è stato espulso dall’Italia, poiché ritenuto una “Minaccia per la sicurezza dello Stato”. L’uomo di origine marocchina, è residente a Carmigliano, una frazione di Capannori, spostato con una donna di Pisa di 28 anni dalla quale ha avuto due figli, lavora come operaio in una ditta che si occupa di trasportare la biancheria sporca degli hotel.
Dalle informazioni in possesso del Viminale, l’uomo nelle scorse settimane, all’interno del centro di preghiera di Capannoni ha utilizzato “Espressioni dal contenuto radicale e sprezzante nei confronti dell’occidente” – ha spiegato la Polizia di Lucca che ha eseguito il provvedimento. Secondo il Ministero dell’Interno, tali azioni di proselitismo sono una “Minaccia per la sicurezza dello Stato”. Per questo il Viminale ha disposto un provvedimento di espulsione dall’Italia, che lo riporterà l’Imam in Marocco.
Prima della notifica del provvedimento è stata eseguita una perquisizione all’interno della sua abitazione, che ha dato esito negativo. Soddisfazione anche del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano che in un Tweet scrive: “Ho disposto l’espulsione dell’imam della provincia di Lucca. Continua senza sosta azione di prevenzione e contrasto del terrorismo”.
Continuano in tutta Italia le indagini per individuare cellule terroristiche dell’Is che minacciano non solo la penisola, ma tutto l’occidente. Nei giorni scorsi un’inchiesta della Procura di Brescia ha smantellato una cellula dell’Is in Italia. Le indagini si erano spostate anche nella stessa Toscana, in casa di persone che potevano essere legate ai tre arrestati nell’indagine bresciana.
Marilena Tuveri
28 marzo 2015