Roma, neonato morto per flebo al latte
Il piccolo, nato al settimo mese, è deceduto il 29 giugno 2012 probabilmente a causa di una flebo sbagliata. Il caso però non fu immediatamente denunciato da parte del personale sanitario dell’ospedale San Giovanni di Roma, ma fu segnalato in ritardo.
ROMA — Il neonato, Marcus Johannes Vegas, è morto a soli 30 giorni perché per errore gli era stata somministrata una flebo di latte anziché la soluzione fisiologica prevista per la terapia. La madre filippina aveva partorito il suo bimbo prematuramente – alla trentesima settimana – all’ospedale Grassi di Ostia, ma da qui, essendo il reparto di Neonatologia saturo, fu trasferito al San Giovanni di Roma dove è accaduto il tragico errore.
Il corpo del piccolo, inoltre, stava per essere cremato ma il pubblico ministero, sulla base di una prima informativa del Nas dei carabinieri, fermò le operazioni.
Ora sono arrivate le richieste da parte del procuratore aggiunto, Leonardo Frisani, al giudice dell’udienza preliminare di Roma: tre richieste di rinvio a giudizio, due proscioglimenti e tre condanne a 10 mesi con rito abbreviato.
In particolare sono stati chiesti dieci mesi per i medici Sabrina Palamides, Maria Rita Chiusari, Maria Teresa Dell’Olmo, con l’accusa di favoreggiamento, omissione di referto e frode processuale. Il rinvio a giudizio per il reato di omicidio colposo è stato invece sollecitato per l’infermiera Roberta Stanig, che incautamente collegò l’alimentazione enterale al catetere venoso applicato al piccolo. Il processo è stato chiesto anche per il primario Caterina De Carolis e Bruno Antonio Gerardo Corea che erano in servizio nel reparto maternità. E’ stata avanzata invece la proposta di assoluzione per la dottoressa Iolanda Stirati e l’infermiere Andrea Ciani.
Marica Valentini
25 marzo 2015