Faida in Sicilia, arrestate 5 persone per la sparatoria al mercatino del Cep
PALERMO – Polizia e carabinieri hanno arrestato 5 persone accusate di aver organizzato e realizzato l’omicidio di Maurizio Quartararo e il ferimento di suo fratello Umberto. Durante l’agguato rimase ferita – in modo non grave – anche una passante. Il fatto di sangue, risalente al 1° ottobre 2014, si inserirebbe in una lunga faida tra due famiglie contrapposte – i Marra e i Quartararo – sul piede di guerra da una quindicina di anni.
I numerosi screzi si tramutarono in tragedia la mattina del 1° ottobre al mercatino del Cep, dove alcune donne delle famiglie in lotta si incontrarono per caso davanti ad una bancarella; a quel punto Caterina Quartararo sputò ai piedi della compagna di Marcello Marra gridandole: “Che schifiu di fango, neanche dovrebbero uscire da casa queste pulle…”. Da lì la decisione dei Marra di vendicare l’oltraggio subìto. “Andate là e fateci la testa come allo scolapasta”: questo avrebbe detto Maria Rita Bologna ai suoi figli prima che compissero l’agguato punitivo contro i fratelli Quartararo. L’anziana donna, visti cadere a terra i bersagli della rappresaglia, avrebbe anche esclamato: “Nina, te li abbiamo ridotti come uno scolapasta”.
Mariella Marra, sorella dei killer e moglie di uno dei Quartararo, si presentò spontaneamente in questura e accusò la madre di essere “l’ispiratrice della vendetta. Aspettavano solo l’occasione buona”. Durante il lavoro d’indagine, i sospettati vennero più volte chiamati in questura e ripresi a loro insaputa; osservando le immagini è chiaro come due dei fratelli Marra si scambiassero sorrisi e si mimassero a gesti “uno a uno”.
Nonostante tutti i sospettati abbiano negato la responsabilità dell’agguato, gli inquirenti hanno raccolto sufficienti prove per chiudere la questione arrestando diversi componenti della famiglia Marra: Lorenzo (40 anni), Marcello (36), Enrico (34) e Salvatore Emanuele (24). Ad Alfredo (28) sono stati concessi gli arresti domiciliari. Il provvedimento di fermo è scattato ieri ed è stato emesso dal Gip su richiesta della Procura.
Davide Lazzini
17 marzo 2015