Neonato muore in ospedale, il legale dei genitori avanza l’ipotesi di malasanità
MESSINA – Un bambino di 38 giorni, nato prematuramente, è morto venerdi scorso nel Policlinico ‘G. Martino’, dove era stato trasferito d’urgenza dall’Unità di terapia intensiva neonatale dell’Umberto I di Siracusa a causa di presunti problemi respiratori. L’avvocato Dario Pastore, legale dei genitori del piccolo, ha deciso di presentare un esposto alla Procura di Catania per far luce su quello che il legale ritiene essere un probabile caso di malasanità.
Stando alla ricostruzione dei fatti, durante la 24esima settimana di gestazione, la madre ha riscontrato la rottura del sacco amniotico. La donna – di Bronte – è stata accompagnata all’Utin di Catania, ma da lì è stata trasferita a Siracusa perchè nella struttura catanese non c’era posto. Il 20 gennaio, all’indomani della rottura delle acque, nasce Mattia, subito ricoverato nell’Utin dello stesso nosocomio.
Come riferito dal legale dei genitori del piccolo, i medici di Siracusa riferiscono alla donna “che la rottura delle acque è dovuta a un’infezione, ma che per il neonato non ci sono problemi. Il 18 febbraio – prosegue Pastore – gli cambiano l’incubatrice, e due giorni dopo ci sono i primi segnali di un’aggravamento”. Il 25 febbraio il piccolo viene trasferito nell’Utin del Policlinico di Messina, dove, spiega il penalista, “è possibile sottoporlo a una terapia ossidonitrica che a Siracusa non poteva essere fatta. Ma appena arrivato – osserva – ai miei assistiti è stato detto che la situazione era compromessa e che il piccolo stava per morire per un’acidosi metabolica. Cosa che è avvenuta due giorni dopo. Adesso noi vogliamo sapere dalla magistratura se ci sono state responsabilità o meno”.
Secondo Pastore “potrebbe essere un caso di malasanità. Noi vogliamo sia fatta chiarezza, a tutti i livelli. Abbiamo chiesto il sequestro della salma, che è all’obitorio del Policlinico di Messina, e che sia disposta l’autopsia”.
Davide Lazzini
1 marzo 2015